DOMENICA 26 MAGGIO 2019
Dopo aver votato, andiamo in stazione con il taxi senza ripassare da casa. È presto, ma siamo sicuri che i nostri amici saranno già al binario. Infatti li troviamo lì, pronti per partire. Siamo in 7 e andremo a Napoli, siamo eccitati come bambini e parliamo tutti insieme, forse perché facciamo finta di non vedere la pioggia e di non sapere che ci aspettano 3 giorni di brutto tempo. Prendiamo posto su di un treno ad alta velocità, Italo Treno, e trascorriamo il viaggio, circa 2 ore e mezza, facendo tante chiacchiere e qualche passeggiata nel vagone per sgranchirci le gambe. La forte velocità non si sente quasi, e grazie alla silenziosità del treno qualcuno tenta anche di dormire!
All’arrivo comincia a piovigginare, ma fortunatamente in 4 minuti arriviamo nel nostro hotel, la zona non è delle migliori, così a ridosso della stazione, ma l’albergo ha tutti i confort e all’accettazione il personale è molto cortese. Ci sistemiamo nelle camere, al terzo e quarto piano e scopriamo che sono grandi, luminose e pulite. Unica pecca è la vista sui binari e il continuo passaggio di treni, meno male che la finestra chiude ermeticamente e lascia fuori il rumore.
Nel giro di mezz’ora siamo pronti per iniziare la nostra esplorazione della città. Il primo appuntamento è alle 15 e 30 alla Cappella San Severo per ammirare il suo prezioso “Cristo Velato”. Decidiamo di andarci a piedi per cominciare a conoscere la città. Ci fermiamo in un bar a mangiare un panino al volo. Invece ci fanno sedere e ci trattano come clienti di riguardo. Sono tutti gentilissimi e simpatici. I panini napoletani che prendiamo invece, sono troppo grandi e decisamente pesanti da digerire. Duilio, che pranza con un grosso babà, è il più soddisfatto e si lecca i baffi come un gatto!
Ci rimettiamo in movimento ed entriamo nel centro storico della città: tanta gente, profumi, colori e richiami ad alta voce, che meraviglia, ci sembra di essere atterrati in un altro mondo che ci piace molto!!!
Ci troviamo in un reticolo di viuzze: via dei Tribunali, via Santa Chiara, via San Domenico Maggiore, con scorci splendidi, anche con la pioggia, botteghe, negozi tipici e Street food napoletano, qui tutti mangiano a tutte le ore. Ci sono poi motorini che sfrecciano, persone che ti salutano, donne che si chiamano dai balconi ... ci sentiamo quasi stregati da questo primo approccio.
Alla Cappella San Severo c’è una notevole coda di gente che aspetta pazientemente di entrare, ma per fortuna noi, con la prenotazione fatta da casa, entriamo subito.
E appena ci abituiamo alla penombra, al centro della grande sala lo vediamo, una statua di marmo a grandezza naturale, rappresentante Cristo morto e coperto da un sudario, uno spettacolo unico che ci colpisce e ci emoziona, proviamo lo stesso stupore provato davanti alla Pietà di Michelangelo e rimaniamo a bocca aperta, quasi in apnea. Lentamente giriamo attorno alla statua e ci viene voglia di tirare il velo per vedere se viene via, un velo talmente realistico da sembrare vero, impossibile credere che sia un unico blocco di marmo!
Lungo le pareti ci sono dieci statue sulle Virtù, ma quella che ci impressiona maggiormente è il Disinganno che rappresenta un uomo che si libera dal peccato riprodotto sotto forma di una incredibile rete scolpita con la stessa tecnica del velo.
Poi scendiamo in una sorta di camera sotterranea che ospita un'attrazione macabra, ma di grande suggestione: le macchina anatomiche e cioè uno scheletro di uomo e uno di donna in cui appare magicamente conservato il sistema circolatorio originale. Siamo impressionati soprattutto considerato che furono preparati attorno al 1600.
All’uscita ci spostiamo nella Piazza del Gesù al cui centro c’è il bell’obelisco dell’Immacolata ed entriamo a vedere la Chiesa del Gesù Nuovo, capolavoro barocco, considerata la prima Chiesa di Napoli e inserita in un antico Palazzo nobiliare convertito.
Poi continuiamo a camminare e imbocchiamo via Toledo, praticamente il corso di Napoli, una bella via larga e ricca di negozi, cuore pulsante dello shopping, super affollata, soprattutto di turisti. Scopriamo che nasconde un segreto, lungo il lato verso il Vomero si aprono le strette vie dei Quartieri Spagnoli, ognuna con qualcosa di caratteristico in mostra, assaporiamo i colori e l’atmosfera di ogni vicolo. Li osserviamo con il cuore, senza pregiudizi e senza disagio, ma non ci addentriamo, forse domani, oggi abbiamo un altro itinerario da seguire.
Pioviggina a tratti e noi procediamo aprendo e chiudendo continuamente l’ombrello e poi arriviamo in Piazza Plebiscito, uno dei luoghi simbolo della città. È imponente e bellissima.
Zona pedonale è luogo di passeggio dei napoletani e dei turisti venuti ad ammirare la sua grandezza e i due gioielli: il colonnato della chiesa di San Francesco di Paola e il Palazzo Reale. Meravigliosa, grande da mozzafiato! Mi sono innamorata di questa piazza!
Su questa piazza si affaccia il Palazzo reale di Napoli, storica residenza borbonica che noi prontamente andiamo a visitare. Un palazzo magnifico dove ogni stanza lascia stupiti per la bellezza degli arredamenti, dei quadri e dei dettagli e racconta lo sfarzo e lo splendore delle dinastie che hanno regnato su questa città.
Una volta all'interno della residenza, accediamo all'Appartamento Reale attraverso lo scalone d'onore, un'opera maestosa rivestita di marmi bianchi e rosa.
L'Appartamento Reale è composto da tantissime sale tra cui il Teatrino di Corte, la Sala del Trono, la Sala di Mariacristina di Savoia e la Cappella Reale, che racchiudono capolavori d’arte prestigiosi realizzati dai più noti pittori del periodo borbonico. Ammiriamo gli affacci su piazza del plebiscito e sui giardini pensili, che purtroppo sono in ristrutturazione, peccato anche non poter accedere alla terrazza che si affaccia sul mare aperta solo durante il fine settimana!
All’uscita sembra non piovere più, e c’è uno squarcio promettente tra le nuvole, per cui ci incamminiamo verso il lungomare. Arriviamo in via Caracciolo, strada pedonabile con un ampio marciapiede. La vista sul golfo racchiude tutto quello che ci aspettavamo da Napoli, il Vesuvio sullo sfondo, il mare e una sfilata di bellissimi palazzi antichi.
Camminiamo senza fretta, è veramente una passeggiata splendida! Proseguiamo poi su via Partenope fino ad arrivare a Castel dell'Uovo, che purtroppo troviamo chiuso e che guardiamo dal di fuori. Sono le 19 ed è proprio questo l’orario di chiusura, che sfortuna!
Di fronte a noi il quartiere di Santa Lucia dove ci sono i più famosi hotel di lusso della città e celebri ristoranti come La Bersagliera e Zi Teresa, ma anche rinomate pizzerie. Ed è proprio in una di queste dove siamo diretti, da Sorbillo Lievito Madre che ci è stata caldamente consigliata da amici napoletani.
Noi siamo stanchissimi, camminiamo ormai ininterrottamente dalle 14 e, oltre ad avere una gran fame, non vediamo l’ora di sederci. Alle 19 e 15 abbiamo già i piedi sotto alla tavola e pregustiamo un’ottima cena. Il personale è cortese e molto simpatico, ci troviamo subito a nostro agio. Il cameriere ci intrattiene senza fretta e ci consiglia un antipasto di pizzette fritte che sono una bontà.
Ordiniamo la classica margherita con il cornicione ed è buonissima anche questa, molto diversa dalla nostra, ma digeribile e leggera.
Il pizzaiolo mostra con maestria e orgoglio come fa la pizza e svela alcuni segreti della sua ricetta a Giulio che è il nostro “pizzaiolo del gruppo”
Usciamo che fa già buio e ci attardiamo un po’ a vedere il mare illuminato dalle barche, è molto suggestivo, un panorama magnifico.
Poi, lentamente, rifacciamo la strada a ritroso, fino alla fermata della metro di via Toledo, compriamo i biglietti e scendiamo.
La stazione della fermata della metropolitana Toledo è una bellissima opera d’arte sotterranea. Una lunga scala mobile scende per oltre 50 metri sotto terra, questo ne fa una delle stazioni più profonde. Ci troviamo di fronte alla galleria del mare di Robert Wilson, un ambiente psichedelico che oscilla tra il blu e il viola, completamente composto da mosaici a motivi marini che rievoca il paesaggio marino riproducendo il continuo movimento delle onde. L'effetto è veramente stupefacente, da rimanere senza fiato! Dopo un breve tragitto raggiungiamo finalmente l’hotel e stramazziamo a letto stanchi morti!
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