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Immagine del redattoreLannaronca

2 - Tre giorni a Napoli - secondo giorno

Aggiornamento: 28 ago 2019

LUNEDÌ 27 MAGGIO 2019

Facciamo un’abbondante colazione e usciamo dall’hotel per incontrare Giada, la nostra guida per la mattinata. Scelta che si rivela vincente. In breve Giada ci conquista con la sua competenza e la sua simpatia.

Ci aspetta alla stazione della metropolitana Garibaldi e quando scendiamo con le scale mobili ci troviamo di fronte ad un’altra opera d’arte composta questa volta da pannelli in acciaio specchianti, su cui sono raffigurati, a grandezza naturale, persone in cammino, Noi, passandoci vicino, entriamo nell’immagine e diventiamo coprotagonisti dell’opera!

L’installazione si chiama “Stazione” e il suo autore è Michelangelo Pistoletto.

Prendiamo la metropolitana e scendiamo a Piazza Dante, poi imbocchiamo Via Port'Alba, ricca di numerose librerie e arriviamo a Piazza Bellini dove ammiriamo i resti delle vecchie mura della città.

Proseguiamo ed entriamo nel centro storico, via dei Tribunali, i Decumani e poi San Gregorio Armeno, una stretta strada in salita con tantissimi negozi e botteghe artigianali. Qui è il regno dei Presepi, ovunque statuine di personaggi politici, dello sport e dello spettacolo oltre naturalmente a quelle tradizionali.

E poi calamite cornetti porta fortuna ed un sacco di oggettini che mandano in visibilio tutti i turisti!

Giada ci racconta tante cose, arricchendole di aneddoti e detti in dialetto napoletano che è un gusto starla ad ascoltare.

Entriamo anche nella chiesa di San Gregorio Armeno che è un incanto, il tempo sembra fermarsi. Solennità e silenzio su una via che è tutta un fermento. La ricchezza barocca degli interni riempie gli occhi.

Continua a piovere così ci ripariamo e ristoriamo entrando in una pasticceria dove, tra una sfogliatella ed un babà, chiacchieriamo e ci conosciamo un po’.

Terminiamo il giro della città con Giada al Monastero di Santa Chiara. Prima di tutto entriamo nel Chiostro maiolicato delle Clarisse, un autentico gioiello del XVIII secolo.

Passiamo senza accorgerci dal caos delle strade del centro storico in un’oasi di pace, quasi un sollievo per l’anima.

Percorriamo i quattro lati del portico che circonda il chiostro osservando i bellissimi affreschi secenteschi, ma siamo attratti dal centro del cortile, dove ci sono colonne e sedute completamente rivestite da piastrelle di maiolica che hanno mantenuto nel tempo intatti i loro colori vivaci. Osserviamo tralci di viti e glicini e scene della vita quotidiana dell’epoca. Passeggiamo nei due viali che dividono il giardino in quattro parti, quasi increduli per la bellezza. E sta piovendo ... chissà quanto sono belli con il sole. Ci congediamo da Giada e la ringraziamo per averci accompagnato alla scoperta di Napoli, una città che già amiamo.

Prima di uscire visitiamo degli scavi archeologici di un complesso termale risalente all’epoca romana e ci avviamo verso la Galleria Umberto primo.

È una bella galleria storica dell'ottocento recentemente restaurata, ricca di affreschi e decorazioni semplicemente meravigliosi, come d’altra parte la pavimentazione che riporta i segni zodiacali in mosaico.

All’uscita facciamo una puntata al castello del Maschio Angioino senza però visitarlo all’interno, e poi andiamo al Gambrinus.

Visitare Napoli senza entrare in questo stupendo caffè storico, non è proprio possibile, il rimorso potrebbe perseguitarci a vita. Entrando facciamo un tuffo nel passato … ma il caffè 4 euro!!!!!!

Non piove più, allora via, riprendiamo la metro e poi il treno per andare a Mergellina.

Cerchiamo la fermata della funicolare per salire al belvedere. La funicolare è uno dei mezzi di trasporto più particolari di questa città e noi siamo felici di salirvi.

Ha ripreso a piovere forte per cui scendiamo alla prima fermata dove c’è una terrazza panoramica. Da questo punto possiamo ammirare questa meravigliosa città dall’alto in tutto il suo splendore, nonostante il brutto tempo. Da qui Napoli sembra placida, una tranquilla città adagiata sulla collina con il mare che l’abbraccia.

Non c’è la confusione, lo sguardo è completamente rapito da questa visione d’insieme, dove il Vesuvio è il pezzo forte.

Andiamo a cena ai Quartieri spagnoli alla trattoria Toledo, dove veniamo trattati da “re” Mangiamo pesce, antipasti di ogni sorta: caldi, freddi, fritti e in umido e scialatielli, fatti a mano dalla Signora Maria, la mamma del proprietario, una vera prelibatezza.

La giornata è finita e noi torniamo in hotel con la metro.

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