PRIMO GIORNO 13 GIUGNO
Sveglia all’alba, come sempre siamo carichi per il viaggio e per l’avventura che ci aspetta. Il volo che ci porterà a Siviglia, la prima tappa di questa vacanza, dura meno di 3 ore e all’arrivo ci attende l’auto a noleggio che ci condurrà a spasso per l’Andalusia.
Fa un gran caldo e noi iniziamo subito con una bella siesta in hotel. Qui la siesta è sacra e tutti la rispettano, quindi noi ci adeguiamo .....
Riemergiamo nel tardo pomeriggio, belli riposati e ci tuffiamo nella città in modalità “turisti”. Con l’autobus 21 arriviamo dritti dritti sul Guadalquivir, il maestoso fiume che attraversa la città e saliamo a visitare la Torre de Oro, una magnifica torre simbolo di Siviglia, che ci regala una splendida vista sulla città. Il primo piano ospita un piccolo museo navale, ma continuando a salire le scale si arriva alla sommità della torre. Da qui si ha una vista privilegiata sulla città e sul fiume.
Avendo poco tempo e tanto da vedere in una Siviglia così ricca di luoghi di interesse, decidiamo di prendere il classico Bus scoperto per visitare la città, ma prima di salire, mi compro un cappello di paglia, perché il sole, veramente caldo, picchia forte e rischio di cuocermi il cervello. Purtroppo non sapevamo che il centro storico è tutto zona pedonale per cui il giro si traduce nella visita veloce e frettolosa di luoghi periferici e nell’antico quartiere di Triana.
Ci addentriamo in stradine pittoresche e arriviamo fino alla Cattedrale, magnifica ed enorme, che visiteremo domani.
Ceniamo al Pimenton con le prime tapas della vacanza e poi ci perdiamo in vie e viette piene di gente che mangia, beve e si diverte. Siamo nel quartiere di Santa Cruz e vediamo una Siviglia che ci piace molto.
Alle 10 di sera c’è ancora luce, ma noi siamo così stanchi che prendiamo un taxi al volo e ci fiondiamo in hotel. Domani è un altro giorno.
SECONDO GIORNO 14 GIUGNO
Sveglia presto con un’abbondante colazione per darci la carica. Oggi abbiamo in programma un gran bell’itinerario, dovremo correre per riuscire a vedere tutto!
Prima tappa Plaza de Toros della Maestranza. Pur non essendo amanti della corrida, anzi condanniamo questa forma di spettacolo così crudele, decidiamo comunque di visitare una delle più antiche strutture di questo tipo della Spagna. Qui la corrida è una cosa seria e queste Arene fanno parte della storia spagnola, secondo noi vanno visitate al pari di altri monumenti, soprattutto perché rendono l'idea di come gli spagnoli tengano a questa tradizione in maniera particolare.uiQ
All’esterno si presenta come un grande edificio circolare tutto bianco con rifiniture in oro, grossi portoni rosso vivo e rifiniture in ferro battuto. Visitiamo l’interno con una guida capace ed appassionata, che ci conduce attraverso le sale
del museo del toro e racconta con dettaglio le sensazioni e le azioni di un torero prima di entrare nell’arena. Parla in spagnolo, ma capisco quasi tutto quello che dice, perché lo fa lentamente e con molto trasporto. Alla fine entriamo nella famosa plaza de toros, grandissima e così bella tanto da emozionarci.
Seconda tappa: la Cattedrale, una delle tre cattedrali gotiche più grandi al mondo. Cominciamo subito con una lunghissima fila per entrare, ma ne vale veramente la pena: è indescrivibile, immensa, maestosa, eh sì è proprio stupenda, da perdersi con il naso all’insù. Si respira tutto il sentimento religioso spagnolo guardando l'altare maggiore. Fu costruita su una antica moschea. Purtroppo della moschea sono sopravvissuti solo un minareto e una parte interna vicino al tesoro. Anche l’imponente monumento funebre a Cristoforo Colombo ci colpisce molto.
Terminata la visita saliamo sulla Giralda, il campanile della cattedrale. La prima sorpresa è che pur essendo alta più di 90 metri, ha soltanto 17 gradini alla sommità, il resto è costituito da una serie di 35 rampe che corrono sul perimetro interno. In origine era il Minareto della Moschea e le rampe servivano al Muezin per salire in cima a cavallo 5 volte al giorno. La salita è lunga e un po’faticosa, ma sulla vetta il panorama è a 360°sulla città, così affascinante da togliere il fiato, .... veramente contribuiscono molto le maestose campane che battono ogni 15 minuti, non siamo preparati e quando suonano per poco non ci viene un infarto!
Il caldo si fa sentire in maniera prepotente, per cui consumiamo un pranzo leggero con una bella insalatona e torniamo in hotel per la consueta siesta.
Usciamo dopo le 17 per la terza tappa del nostro itinerario.
Con l’autobus andiamo a vedere una strana costruzione molto moderna, ma particolare: il Metropol Parasol, chiamata affettuosamente dai sivigliani Las setas (i funghi). Sembrano proprio dei grossi funghi, una scenografia molto particolare fatta di curve e audacia architettonica, ma niente di più. Non c’è quasi nessuno, sicuramente di sera, con tutti i locali aperti farebbe un altro effetto!
Riprendiamo l’autobus e un modernissimo tram per la quarta e ultima tappa: la famosa Plaza de Spagna, dicono sia una delle più belle piazze del mondo, e dicono bene perché il colpo d’occhio è veramente notevole.
E' una piazza fantastica, impressionante per le dimensioni, con il palazzo a forma semicircolare che la racchiude, delimitato da un canale navigabile con i caratteristici ponti, ed una fontana centrale. Bellissime le coloratissime maioliche che la rivestono per la maggior parte. A vederla di primo acchito sembrerebbe antica di diversi secoli, invece è dei primi del Novecento. Costruita apposta per l'expo di Siviglia nel 1929. Nel piazzale alcuni studenti di flamenco si esibiscono per i turisti e anche noi rimaniamo incantati a vederli ballare.
Facciamo 1000 foto, non ci fermeremmo mai .... ma dopo un'occhiata all'orologio, ci accorgiamo che sono le 20 e 30, c'è ancora il sole, la nostra pancia però ci dice che è ora di cena. Lì intorno non ci sono locali per cui riprendiamo il tram ed torniamo a Santa Cruz dove scegliamo una taperia e ci gustiamo sardine, paella, gazpacho e una fresca sangria che ci dà un piacevole senso di euforia.
Finalmente in sole comincia a calare, stiamo per entrare nella cosiddetta ora blu, una condizione fantastica per fotografare i luoghi e monumenti. “Non si può perdere” diciamo all’unisono, così, anche se siamo stanchi, decidiamo di tornare a Piazza di Spagna per fotografarla in queste condizioni di luminosità e aspettare il momento in cui si accendono le luci e tutto diventa quasi magico. Infatti, dopo aver attraversato i giardini di Maria Luisa, ci perdiamo nella sua bellezza e continuiamo a fare 1000 foto, quasi a non voler perdere nemmeno un frammento del suo fascino.
Alla fine crolliamo dalla stanchezza e torniamo in hotel con un altro taxi, dove stramazziamo distrutti sul letto. È stata una giornata fantastica, ma veramente piena!!!
TERZO GIORNO 15 GIUGNO
La meta di oggi è Cordoba, una piccola città a 140 km da Siviglia, per cui tiriamo fuori la macchina dal garage dell’albergo e ci mettiamo in viaggio di buonora.
Il centro storico, completamente pedonabile, è un vero angolo di pace, un intreccio di piccole vie bellissime e strette e negozietti in stile arabo che ci trascinano in un clima magico. Il tempo sembra fermarsi. Tutte le case sono colorate di bianco e blu per reggere alla forza del sole caldissimo. Molto caratteristica la Juderia, il quartiere ebraico, ma il nostro scopo principale è visitare la Mezquita, imperdibile per bellezza e grandezza architettonica. Enorme moschea all’interno della quale è stata costruita una cattedrale cristiana, è uno spettacolo da non perdere per l’intreccio continuo di infinite arcate con fasci di luce che ci giocano attorno e penetrano all’interno. L’ho già detto che è bellissima? Così bella che non vorremmo andarcene.
Il caldo è ormai quasi insopportabile e anche mangiare diventa una fatica, ci allieta un musicista di flamenco cieco che suona una melodia struggente.
Ma noi, stoici, nonostante i quasi 40 gradi, andiamo a vedere il ponte romano che, assieme alla Puerta del Puente fungono da entrata del centro storico. Il ponte è molto caratteristico, ha 16 arcate ed è attraversato dal Guadalquivir. Entrambi sono color sabbia e ci sembra di essere nel deserto! Cercando un po’ d’ombra e di fresco, andiamo a visitare i Bagni arabi e la Sinagoga, ma non c’è nessun refrigerio, è caldo anche lì!
Viaggio di ritorno e consueta siesta fino alle 19, quando rimettiamo il naso fuori dall’albergo per andare a cena. Naturalmente torniamo a Santa Cruz e troviamo un posto molto caratteristico dove mangiamo tra teste di toro, libri antichi e preziose bottiglie di vino: 2/3 tapas a testa e una caraffa di sangria gelata ci fanno riconciliare con la vacanza e ci danno quel tocco di spensieratezza che non guasta!
La serata non finisce qui, da Bologna abbiamo prenotato la visita al Palazzo reale Alcazar per le 21 e 30, scegliendo la versione “teatralizzada”. Siamo molto eccitati e pieni di aspettative. Una compagnia di giovani attori ci accompagna lungo tutta la visita, narrando la storia di re e regine spagnoli che hanno abitato a Palazzo. Naturalmente recitano in spagnolo, ma sono così bravi e coinvolgenti, che è un piacere stare ad ascoltarli, anche se la comprensione è più frutto dei gesti che della lingua!
Il palazzo è davvero magnifico e pieno di fascino, frutto della fusione di arte araba e stile gotico cristiano. Attraversiamo archi merlettati e arabescati, saloni decorati con stucchi e azulejos, caratteristiche piastrelle colorate e soffitti a cassettoni, i giardini poi sono ricchissimi di piante fontane e fiori che di notte si intravvedono appena ma di cui si sente forte il profumo. È stata una serata magica.