SABATO 20 GIUGNO 2015
Oggi entriamo ufficialmente in Bretagna e ci spostiamo all’hotel Brit di Saint Malò per la seconda tappa del nostro itinerario. Primo paesino che visitiamo è Avrances, famosa per il suo Museo dei Manoscritti di Mont-Saint-Michel. Si tratta di una prestigiosa collezione di manoscritti medievali, un patrimonio eccezionale che ci sarebbe piaciuto scoprire. Purtroppo troviamo il museo chiuso per ristrutturazione così passeggiamo fino al belvedere dove c’è un bel panorama, ma il paese è deserto, sembra una città fantasma, quasi finta. Così ripartiamo alla volta di Cancale pittoresca cittadina incastonata in una bellissima baia.
Questo paesino piccolo e grazioso ha un bel centro storico, ma soprattutto un bel lungomare, noi però senza soffermarci, ci dirigiamo dritti dritti vicino al faro dove c’è l’attrazione principale, famosa in tutta Europa: un piccolo mercato delle ostriche di fronte ad una grande distesa di allevamenti. Per noi, amanti delle ostriche, è il paradiso in terra, scegliamo tipo, forma, taglia (le più grandi) e il gioco è fatto, in un batter d'occhio la venditrice ci prepara una dozzina di questi molluschi a testa, per un prezzo irrisorio, ce li apre, ce li mette in un buffo piatto con i buchi e ci dà anche un mezzo limone. Così noi, seduti sul muretto, guardando Mont Saint Michel in lontananza, sorseggiando un buon Sidro ghiacciato che abbiamo comprato prima di arrivare, ci gustiamo queste prelibatezze, buttando i gusci sulla spiaggia come fanno tutti, un’esperienza quasi mistica! Ormai sazi, ci dirigiamo all’hotel. La camera questa volta è spaziosa e confortevole, non ci possiamo lamentare.
Dopo esserci rinfrescati partiamo alla volta di Dinan, che dicono sia uno dei paesi medioevali più belli e conservati di Francia. Ah, è proprio vero, rimaniamo a bocca aperta, questa città medievale è circondata da alte mura e vi si trovano ancora intatte molte antiche case a graticcio con i tetti spioventi, le porte colorate e le finestre ricche di vasi di fiori. Qui è tutto molto bello e perfettamente conservato! Che fascino ... non sappiamo dove guardare! Intanto la cittadina si riempie sempre più di persone, questa sera comincia la festa della musica, che durerà tutto domani, il giorno del solstizio d’estate, e assistiamo ad un mini concerto di alcune piccole allieve di una scuola di arpa. Continuiamo a passeggiare in mezzo a pittoresche stradine acciottolate dove si affacciano pregevoli botteghe di soffiatori di vetro e doratori di legno, finché decidiamo di andare al porto turistico sul fiume Rance, ai piedi della città. Qui facciamo una breve pausa in mezzo a barche e gabbiani e ci gustiamo una bella tazza di sidro.
Presto si fa l’ora di cena e decidiamo di tornare a Cancale per gustarci il “Gran piatto di frutti di mare”. Si è alzata un venticello fresco, ma l’aria è tersa e profumata. Quando arriviamo la bassa marea è completa, le barche sono in secca e gli allevamenti di ostriche tutti scoperti, ci sono dei veri e propri alberi ... alberi di ostriche! Troviamo il ristorantino che ci piace e ordiniamo la meraviglia. Quando arriva il piattone a due piani, tutti i commensali si girano, fa proprio effetto!!! così trascorriamo un po’ di tempo tra granceole, scampi, gamberi, ostriche, lumachine di ogni genere, finché sazi, torniamo all’aperto per passeggiare e smaltire la cena.
Scopriamo che in due ore la marea è risalita nuovamente e tutto è tornato alla normalità, non mi è molto chiaro come funziona! Dopo un bellissimo tramonto sul mare ce ne andiamo a letto, sognando case a graticcio e ostriche!!!
DOMENICA 21 GIUGNO 2015
Stamattina è freddo e spioviggina, l’idea di andare a visitare Rennes non ci attira molto, allora optiamo per Essè lì vicino, una piccola località dove c'è la Roche-aux-fées, (la Roccia delle fate). Senza dubbio il dolmen più grande di tutta la Francia, e anche un luogo leggendario.
Immerso in un grandissimo parco verde scopriamo il megalite e rimaniamo sorpresi dalla sua grandezza. La costruzione risale al neolitico, circa 2000 anni prima di noi, misura quasi 20 metri di lunghezza, 6 metri di larghezza, 4 metri di altezza… Il sito è impressionante. Bisogna pensare che alcune pietre pesano più di 40 tonnellate e provengono da un raggio di diversi chilometri, ci viene spontaneo chiederci: ma come hanno fatto gli abitanti dell’epoca a portarle fin là? Si va beh, c’è una bella leggenda legata a questa opera e cioè che fu costruita in una notte dalle fate ... ma questo non spiega il mistero! Giriamo attorno alla costruzione e ci inoltriamo nelle quattro stanze interne dove facciamo, come nostra consuetudine molte foto, poi, proseguiamo alla scoperta di due antichi castelli.
Evitiamo super strade e autostrade preferendo attraversare borghi e costeggiare campi rigogliosi e prati dove pascolano mandrie di mucche, non ne avevo mai viste tante! Arriviamo a Chateaugiron paesino medioevale dove il tempo sembra essersi fermato lì e intravvediamo il suo imponente castello, nascosto da una fittissima vegetazione. Passeggiamo per le vie del paese ricche di case a graticcio e in pietra, qui la vita scorre lenta e c’è poca gente per la strada, forse perché è quasi ora di pranzo ed è domenica. Mentre cerchiamo un bar ci si avvicina un’anziana signora con capelli bianchissimi, una gonna larga e una giacca di lana, ha una grande borsa dove spuntano delle caciotte di formaggio e due lunghe baguette. Ci chiede se siamo italiani e al nostro sì è “un fiume in piena” e ci racconta la sua vita. Di origini siciliane, ha sposato un francese che ha aperto in paese una pizzeria dove ha lavorato tutta la vita. Ora il figlio non vuole che lavori più e lei si sente persa. Le offriamo una “petit cioccolata” e ci accorgiamo che tutti la conoscono. Quando la salutiamo augurandole ogni bene, si commuove e ci bacia sulle guance.
Il castello è chiuso per cui proseguiamo per Fougeres. Lungo la strada troviamo una panetteria e mangiamo baguette con burro e prosciutto, questi francesi mettono il burro dappertutto! Arrivati al paese, girando per le vie caratteristiche, scopriamo che al castello c’è la festa medioevale, infatti molti abitanti in costume, vi si stanno avviando, per cui li seguiamo. Nel recinto del Castello ci sono varie animazioni: spettacoli di giocoleria e fuoco, e poi falconieri, cestai, fabbri che mostrano la loro arte, ovunque musica e ballerini e tanti banchetti con cibo caratteristico, veramente non sappiamo dove guardare! L’attrazione però che attira di più i nostri occhi è il meraviglioso castello. Entriamo da una piccola porticina, che una volta varcata ci apre la vista su di un castello enorme, di cui purtroppo non tutto è rimasto intatto. Armati di audioguida in italiano e pazienza cominciamo la visita, saliamo sulle torri e percorriamo tutto il cammino di ronda sulla cinta muraria, da qui ammiriamo suggestive prospettive del castello e della città di Fougeres. All'interno delle torri ci sono filmati che narravano la storia del castello e della sua epoca, veramente molto interessante!
Ormai però è ora di ripartire perciò ci rimettiamo in cammino per l’ultima nostra meta: Mont Saint Michel, non a caso patrimonio UNESCO dal 1979. Abbiamo l’adrenalina a mille e tante aspettative su questo luogo. Quando, dopo una curva, la vediamo in lontananza, non possiamo che esclamare Oh! Questo isolotto roccioso è sorprendente, tutto sviluppato in altezza, è occupato quasi completamente dall’abbazia ed è circondato dal mare, purtroppo non siamo riesciti a incastrare la visita con l'alta marea, sicuramente l'esperienza sarebbe stata ancora più bella. Infatti a quest’ora bianche spiagge acquitrinose, a perdita d’occhio hanno preso il posto dell’acqua.
Per arrivarci dobbiamo parcheggiare e prendere una navetta per percorrere la stretta strada che ci separa dall’ingresso. Il borgo emana un fascino particolare, peccato che sia troppo turistico, non solo per la mole di gente che incontriamo, ma perché tutte le stradine sono costellate di negozietti e ristorantini per turisti, stile San Marino per intendersi! Prendiamo il biglietto per salire all’Abbazia e percorrendo le scale, ci rendiamo conto che ci sono sempre meno turisti, fino ad arrivare in cima, dove abbiamo quasi la sensazione di essere soli. Quello che vediamo è meraviglioso, l’abbazia è costruita su più piani, un bell'esempio di architettura gotica medioevale. Il cuore dell'abbazia che ospita la chiesa principale, è luminosissimo grazie a molte grandi vetrate, ma il posto che più ci è rimasto nel cuore è il chiostro, un luogo mistico con una fantastica vista sulla baia. Non possiamo fermarci oltre per cui riprendiamo la navetta e l’auto al parcheggio e torniamo in hotel a Saint Malo.
Lungo la strada costeggiamo molti campi dove pascolano delle grosse pecore con il muso e le zampe nere. Questa particolare vegetazione non è erba comune ma una specie di alga che periodicamente viene invasa dall’acqua marina, questi animali vengono allevati solo qui e poi venduti come “agneau prè salè”: hanno carni già salate e particolarmente saporite.
All’albergo chiediamo un consiglio per la cena e ci parlano bene di Dol de Bretagne, per cui andremo lì a mangiare. La scelta è ottima, anche questo paesino ci riserva la vista di bellissime case, ricche di portici, c’è anche l’antica osteria dei Cavalieri Templari risalente al XII° secolo. Ceniamo in un localino che si chiama “La tavola rotonda”, di fronte al fuoco, dove ci cucinano la cena, tra armature e arazzi e cosa mangiamo? Agneau prè salè naturalmente, veramente buonissimo!
Sono già le 10 di sera, ma prima di andare a letto facciamo un giretto per Saint Malò per ammirare un meraviglioso tramonto sul mare. Il paese è in festa, c’è gente e musica in ogni angolo, ma noi andiamo a dormire: queste giornate non hanno mai fine!