Il cavolo-cappuccio nella sua versione “acida”, cioè messo a macerare in botticelle di legno con sale, pepe e aromi, è di provenienza austriaca. I crauti, capuzi garbi a Trieste e sauerkraut in Austria e Germania, sono un piatto tipico della cucina goriziana e triestina, ma si mangiano anche in Veneto e in Trentino Alto Adige. A casa mia e di mio marito che è triestino, non mancavano mai e venivano serviti sempre accompagnati da cotechino, salsiccie, wurstel o costine affumicate.
Ingredienti
500 g di crauti (vanno bene anche in barattolo, ma devono essere crudi)
1 cipolla e mezza,
4/5 grani di pepe,
brodo leggero o acqua,
sale e pepe quanto basta.
Preparazione Rosolare la cipolla. Aprire la confezione di crauti, sgocciolarli bene ed eventualmente passarli rapidamente sotto l'acqua, solo se si vuole togliere l’acidità caratteristica (facoltativo), scolarli ed insaporirli per qualche minuto nel soffritto, coprire con il brodo leggero, salare, aggiungere i grani di pepe e cuocere a fuoco basso con pentola coperta, rimescolando di tanto in tanto, quando assumeranno un colore dorato saranno pronti (circa 30/45 minuti). Mia suocera, da cui ho imparato a preparare i crauti, aggiungeva sempre un pizzico di cumino (Kümmel dei prati) e diceva che ciò rendeva la pietanza più digeribile. Sono buoni sia consumati da soli che come contorno degli insaccati, specie se affumicati.