Un altro classico del Carnevale, nella versione di casa mia: sono "e fritoe", le frittelle, originarie di Venezia, che si preparano in tutto il Veneto. Veramente molti usano la farina di mais, ma mia madre usava la polenta già fatta e avanzata del giorno prima e così io continuo a farle, perchè sono molto buone! Ne preparo sempre in abbondanza, non so com'è, ma spariscono in un attimo! Un consiglio: servitele ancora tiepide, sono squisite.
Ingredienti
400 g di polenta fredda
3 bicchieri di latte
1 presa di sale
1 hg di uvetta
1 hg di pinoli
la buccia di un limone non trattato grattuggiata
4 uova
4 cucchiai di zucchero
1 bicchierino di rum (o una fialetta) o di grappa
1 bustina di lievito vanigliato
farina bianca qb
olio di arachide o strutto per friggere
Preparazione
Mettere subito l’uvetta a rinvenire in acqua tiepida e poi in una terrina schiacciare la polenta con una forchetta e stemperarla con il latte, strizzare bene l’uvetta e aggiungerla al composto e poi di seguito uno alla volta tutti gli altri ingredienti, mescolando energicamente e a lungo. Coprire e mettere la terrina in un luogo fresco e lasciarla riposare per tutta la notte.
Il giorno dopo rimescolare nuovamente e friggere in abbondante olio o strutto aiutandosi con un cucchiaino. Se si fanno delle fritole troppo grandi potrebbero rimanere crude all’interno. Quando hanno preso un bel colore dorato, scolarle e farle asciugare su un foglio di carta da cucina. Finché sono ancora calde aggiungere lo zucchero, la mamma, che non aveva mai lo zucchero a velo, le rotolava nello zucchero semolato. Che bontà soprattutto ancora calde!