Venerdì 19 e sabato 20 gennaio 2018
Siamo molto felici di tornare in Thailandia che ci è rimasta nel cuore e speriamo di vivere molte più avventure del viaggio precedente. Cominciamo subito bene con un comodo e veloce viaggio con la Emirates, due voli di 6 ore ciascuno con scalo a Dubai e arrivo a Bangkok, cibo discreto, personale cortesissimo e posti più larghi di tutte le altre compagnie con cui abbiamo viaggiato!
Unica esperienza negativa la cena italiana in hotel in un ristorante deserto e gelato (aria condizionata tarata per gli esquimesi!), offerta dall’agenzia che abbiamo usato come base per alcuni tour nelle varie città. Forse avremmo dovuto immaginare il seguito ed evitare accuratamente, ma eravamo stanchi e poi, diciamocelo ,,,, perché rinunciare ad una cena gratis? Potevamo scegliere solo tra spaghetti e pizza, abbiamo scelto spaghetti al pomodoro. Aspettando la pasta ci portano un bel piatto di crostini, pane caldo e burro, tutto con una quantità di aglio mostruosa tanto da pizzicare la lingua e renderla quasi insensibile. Gli spaghetti erano abbondanti e al dente, ma completamente immangiabili tanto erano dolci. La frutta poi era di frigo e acerba, ........... che esperienza!
Facciamo due passi per digerire l’aglio in un quartiere un po’ degradato e incappiamo in un negozio di bare, proprio di fianco all’hotel, sulla porta due anziani thailandesi mangiavano e se la raccontavano allegramente!
Alle 20 siamo già a letto senza disfare le valigie e non puntiamo la sveglia, perché domani ci vengono a prendere alle 9 per andare a visitare due mercati a circa 100 chilometri da Bangkok.
Domenica 21 gennaio 2018
Dopo una bella dormita suona il telefono: la nostra guida è già arrivata e ci aspetta nella hall, ma sono le 6 e 30 e nessuno ci ha avvertito di questo orario così barbaro!!! Così ci laviamo come “i gatti” e scendiamo al volo senza fare colazione. Dopo le presentazioni e le scuse partiamo per il mercato sulla ferrovia, ad 1 ora di strada dall’hotel. La nostra guida è un thailandese piccolino, un po’ anziano, ma simpaticissimo che fortunatamente parla un discreto italiano. Si fa chiamare Vincenzino, perché il suo nome è impronunciabile e ride di gusto ad ogni battuta, mettendosi la mano sulla bocca e alzando le spalle!
Saliamo su di un van con l’autista, a nostra disposizione per tutto il giorno, e ci dirigiamo verso Maeklong, proprio quando sorge il sole dietro ai grattacieli di Bangkok, non possiamo fermarci, ma ugualmente ci godiamo uno spettacolo meraviglioso. Lungo la strada incontriamo le saline di Songkran e numerose bancarelle che vendono il sale grezzo e alcuni tonnetti secchi e affumicati. Non so resistere e scendo per acquistare un sacchetto di sale e parlare con i pescatori.
Finalmente arriviamo al market train di Maeklong, un mercato autentico, dove nessuno vende prodotti per turisti. Ai lati dell’unico binario ci sono le bancarelle che espongono le mercanzie su banchi precari, ma spesso anche a terra. Passeggiamo e vediamo frutta fresca, ogni tipo di vegetale, carne, pesce, insetti fritti, zuppe, spezie a comporre un incredibile variopinto tappeto. Su entrambi i lati tutto è coperto da teloni, sostenuti da pali, una marea di gente cammina al centro delle rotaie, perchè c'è pochissimo spazio, ma sono gli abitanti del posto che comprano, vendono, contrattano, parlano a voce alta e ridono e su tutto aleggiano odori forti e pungenti. Poi all’improvviso in pochi istanti tutto sparisce: via i teloni, via le bancarelle con le ruote, un certo fermento si diffonde tra la gente che molto velocemente si sposta ai lati e si infila tra i negozietti. Puntualissimo alle 8 e 30 sentiamo il caratteristico fischio che precede l’arrivo del treno che ci passa davanti molto, ma molto lentamente, sfiorando le merci e le persone, dai finestrini i viaggiatori ci salutano e noi siamo così vicini che potremmo toccarli! Appena passato il treno, in pochi secondi, tutto torna come prima e il mercato ricomincia. Un’esperienza unica che mi sento di consigliare!
Risaliamo sul van, e ci dirigiamo al mercato sull’acqua di Damnoen Saduak a pochi chilometri di distanza. Saliamo su di una veloce barca a motore per raggiungerlo più facilmente e ci troviamo in uno dei luoghi più caratteristici che io abbia mai visto. Appena ci addentriamo lungo il canale principale, assistiamo subito ad un caos di colori, rumori, odori. Per viverlo ancora meglio scendiamo dalla barca, facciamo due passi e noleggiamo un barchino a remi per immergerci completamente al suo interno: il fiume è pieno di piccole barche che vendono i loro prodotti o addirittura sono loro stessi ristoranti galleggianti in cui si serve di tutto: pesce, carne, dolci, noodles cotti in tutte le maniere. È un luogo veramente unico nel suo genere e ci lascia veramente senza parole. Vogliamo provare l’ebrezza di mangiare qualcosa di caratteristico, proprio lì, in barca e chiediamo due pad-thai anche perché siamo digiuni e abbiamo una fame incredibile. Aspettiamo pochi minuti e poi da una sponda, con un bellissimo passamano di barca in barca, ci arrivano 2 piatti fumanti che divoriamo in un attimo, poi abbiamo sete, ci guardiamo attorno e prontamente un barchino con un’esile vecchietta, coperta da un enorme cappello viene in nostro aiuto con acqua e birra, fantastico! Poi continuiamo pigramente a girare in una zona meno affollata e compriamo alcuni oggettini contrattando come sempre sul prezzo.
Terza tappa di oggi il Samphran Elephant Ground & Zoo, un parco zoo molto frequentato dalle famiglie del luogo e da turisti cinesi a soli 30 chilometri da Bangkok. Questa tappa è stata aggiunta all’ultimo momento dal tour operator e non ne eravamo a conoscenza, anzi avevamo specificato che non volevamo vedere né zoo e nemmeno spettacoli di elefanti. Comunque siamo lì ed entriamo al ristorante per un pranzo a buffet compreso nel tour. Non abbiamo molta fame per cui mangiamo solo frutta, il cibo è scadente e c’è la solita marea rumorosa e maleducata di turisti che si impossessa del buffet. È uno spasso vedere come si riempiono i piatti e mangiano voracemente! Vicenzino ci accompagna allo spettacolo anche se gli diciamo che non siamo d’accordo, lui controlla che ci sediamo e poi va via, ma noi sgattaioliamo fuori dall’arena e andiamo in giro per il parco. C'è un'impressionante quantità di coccodrilli presenti nelle innumerevoli vasche (di tutte le età e di tutte le dimensioni), ma purtroppo sono sonnacchiosi o addormentati. C'è anche uno spettacolo con questi animali, noi però tiriamo dritto. Tutto intorno gabbie sporche con serpenti e scimmie e all'uscita, dulcis in fundo, due tigri tristi e spelacchiate, sedute sotto un pergolato, senza nessuna protezione, distanti dai visitatori solo un paio di metri, che aspettano di farsi fotografare con i turisti, non proprio un posto per animalisti, ma nemmeno di nostro gradimento! Ora il caldo è diventato quasi insopportabile, aumentato dall'umidità e dalla puzza degli animali. Torniamo al van dove ci godiamo il viaggio di ritorno al fresco e comodamente seduti.
In hotel ci riposiamo un’oretta e poi siamo pronti per una nuova avventura. Andiamo a cena a Khao San Road. Non si può descrivere questa famosa strada di Bangkok a parole perché sarebbe riduttivo. Qui si trovano turisti da ogni parte del mondo, locali che fanno musica dal vivo, street food, negozi, bar, venditori di frutta, spiedini, frullati, .... passeggiamo quasi ipnotizzati da luci e suoni e vediamo i primi banchetti di insetti fritti. C'è una gran folla attorno, ma pochi li comprano per mangiarli, la maggior parte è lì per scattare foto. Ci sono grilli, cavallette, bachi da seta, formiche, scorpioni, e chissà cos'altro .... E pensare che dicono siano uno snack gustoso e nutriente, ma a noi sembrano solo disgustosi e non troviamo il coraggio di assaggiarli.
Ceniamo in un pub sulla strada con riso fritto e tempura di gamberi e la musica è così alta che riusciamo a malapena a parlarci. Poi la stanchezza si fa sentire, troviamo un taxi, contrattiamo sul prezzo e torniamo in hotel dove stramazziamo sul letto: è stata una giornata memorabile!