Lunedì 22 gennaio 2018
Oggi sveglia alle 5, colazione alle 6 perchè alle 6,30 ci vengono a prendere per la metà di oggi: Ayutthaya, l’antica capitale che si trova a circa un’ora di macchina a nord di Bangkok. Purtroppo l’escursione viene effettuata con 3 grossi Bus Turistici con guida a bordo solo in inglese, mentre quella in italiano ci accompagnerà durante la visita di Bang Pa-In, del Parco Storico e nel rientro in crociera. Non siamo per niente contenti, devo dire che è proprio questo il motivo per cui non ci appoggiamo mai ad agenzie e programmiamo da soli i viaggi: evitare i tour con 50, 100 persone al seguito, poco tempo, tutto di corsa. Comunque partiamo e speriamo che questa giornata sia diversa.
Prima tappa il palazzo estivo di Bang Pa-In, bellissimi padiglioni con vari stili architettonici e lussureggianti giardini intorno a un lago. Per entrare Duilio che è in pantaloncini corti, deve comprarsi un paio di pantaloni lunghi. Lui, visibilmente contrariato, ne sceglie un paio con gli elefanti, così senza provarseli, li indossa e si mostra trovando un po’ di senso dell’umorismo, è proprio buffo. Passeggiamo ascoltando le spiegazioni di Gina, la guida che finalmente conosciamo, ma fatichiamo a capirla perché il suo italiano è veramente terribile. Poi saliamo scalzi sulla torre astronomica per vedere il panorama dall'alto. Dopo solo una mezz’ora, nemmeno il tempo di bere una bibita e andare in bagno, via tutti sul pullman, dove per fortuna ci danno una bottiglietta d’acqua fresca.
Seconda tappa finalmente ad Ayutthaya, che è disseminata di templi magnifici e attraversata da un fiume. Noi scendiamo al Wat Phra Mahatat uno dei luoghi più famosi della città, divenuto anche simbolo della Thailandia e conosciuto in tutto il mondo. Questo tempio fu costruito nel XIV secolo, e la sua area è disseminata da piccoli monumenti a forma di campana che si chiamano chedi o stupa. Sono in discreto stato di conservazione a differenza delle mura e delle altre parti del complesso. Al centro si trova una torre khmer veramente imponente.
Passeggiando tra le rovine, però subiamo il fascino di questo luogo quasi magico e pensiamo che sarebbe bellissimo vederlo con la luce del tramonto! Ci perdiamo per lunghi minuti a vagare tra le rovine, cercando gli scorci e le angolature migliori per scattare delle foto che ci ricordino la bellezza di questo luogo, ma nessuna ci sembra perfetta, così contempliamo in silenzio ciò che resta dell’antica grandezza di questa città scomparsa, accontentandoci di quello che vedono i nostri occhi.
E finalmente la scorgiamo, parlo della testa della statua di Buddha che abbiamo visto fotografata ovunque prima di partire. Si dice fosse caduta in terra dopo la distruzione del corpo, attorno ad essa poi sono cresciute le radici di una pianta che l’ha abbracciata in quello che sembra un abbraccio. È bellissima e molto suggestiva e noi, per fotografarci con lei, sottostiamo alla regola che dice che nessuno deve stare più in alto, per cui ci sediamo per terra in segno di rispetto.
Purtroppo i 30 minuti a nostra disposizione trascorrono in un attimo e dobbiamo risalire sul pullman, non è possibile, pensiamo rattristati, poi però c’è il tempo per vedere un altro tempio di cui non ricordo il nome, qui ci danno solo 15 minuti e vediamo solo alcuni resti, scorgo 3 grandi stupa a forma di campana posti in fila al centro ed è già ora di andar via. In tutto questo Gina ci racconta la storia di Ayutthaya e della sua distruzione da parte dei Birmani, si vede che ama il suo paese e sa un sacco di cose, ma ci perdiamo parecchie notizie a causa del suo italian-thailandese.
Il caldo tra le rovine si è fatto molto pesante e noi abbiamo fame, tanto per cambiare! Fortunatamente in pullman c’è l’aria condizionata e presto arriviamo al porto dove è attraccata una lussuosa imbarcazione da crociera che ci ricondurrà a Bangkok. Saliamo a bordo e troviamo il pranzo pronto, un grande buffet pieno di ogni ben di Dio, buono e di qualità, finalmente ci possiamo rifocillare e riposare e, pranzando, riusciamo anche ad approfondire la conoscenza di Gina, che spogliatasi dagli abiti di guida, si rivela molto più simpatica e divertente! Navighiamo per circa 2 ore e ci sediamo fuori per ammirare le sponde del fiume e lo skyline di Bangkok. Sfortunatamente è molto umido e i palazzi sono quasi “nebbiosi” effetti del caldo e dell’inquinamento.
Salutiamo Gina e corriamo in hotel, siamo stanchi e sudati e non vediamo l’ora di farci una doccia! Questa sera andremo a cena a Chinatown. Fuori dall’albergo ci lasciamo convincere, contrattiamo il prezzo e prendiamo un tuk tuk, la nostra prima volta .... Dentro si sta un po’ scomodi e il tettuccio quasi impedisce la vista. L’autista parte a razzo e sfreccia nel traffico convulso della sera. Io e Duilio ci guardiamo spaventati, tenendoci stretti, mentre dagli scarichi dei vecchi autobus esce fumo nero e puzzolente proprio all’altezza della nostra faccia! Urca mi affretto a tirare fuori la sciarpina e me la metto sulla bocca, forse abbiamo fatto un errore, penso ...
Poi ci abituiamo e proviamo a divertirci, prendiamola così, è stata un’esperienza .... L’autista ci scarica sulla via principale che sembra una piccola Time Square, gente, luci e colori, un quartiere unico e noi veniamo rapiti dalla sua magnifica e inconfondibile confusione. Lo street food è ovunque e, talmente ricco che servirebbe una vacanza a parte solo per poter assaggiare tutte le specialità. Prendiamo una stradina laterale affollatissima. Ci sediamo e scegliamo di mangiare 6 grossi gamberoni che ci facciamo cucinare sulla griglia e un meraviglioso granchio blu ancora vivo che però ci facciamo cucinare alla loro maniera, piccante e speziato, una vera bontà! Poi facciamo due passi, ma abbiamo paura di inoltrarci nelle viuzze laterali, buie e sporche e pensiamo “non sfidiamo la sorte” così decidiamo di tornare in hotel con il solito taxi, non prima di esserci comprarci 2 SIM thailandesi che ci permetteranno di navigare, ma soprattutto di telefonarci caso mai ci perdessimo.
Martedì 23 gennaio 2018
Oggi giornata libera, ma ci alziamo presto ugualmente perché vorremmo tornare al Palazzo reale prima della calata dei turisti cinesi. Alla fine però usciamo lo stesso tardi perché facciamo il check-in on line e ce lo facciamo stampare, domani andiamo al nord della Thailandia e ci aspettano 3 giorni di avventure.
Con il taxi arriviamo dritti dritti a Palazzo Reale, che meraviglia, non mi stancherò mai di vedere questi luoghi, sono magnifici. Giriamo tra i templi affrontando la marea di turisti e torniamo a vedere il Budda di smeraldo, piccolo e preziosissimo, mentre il palazzo che lo contiene è enorme e sfarzoso. Entriamo scalzi assieme a tutti gli altri e non riusciamo a staccare gli occhi da quella meraviglia. Poi passiamo all’area del Palazzo Reale, anche se molti accessi sono chiusi e nemmeno quest’anno riusciamo a vedere gli interni e i bellissimi giardini ci godiamo la passeggiata e i vari edifici reali. Ma la vera star di oggi è il Wat Arun che lo scorso giugno era in ristrutturazione. Prendiamo il traghetto non senza difficoltà, tutti ci voglio vendere pacchetti completi e tour in tutti i luoghi sacri, ma noi finalmente riusciamo a trovare la barca giusta e con pochi centesimi attraversiamo il fiume, mentre il barcaiolo usa magistralmente il fischietto per comunicare con l’autista, la bigliettaia grida frenetica e non ha pazienza, ci strappa il denaro e ci dà il biglietto senza mai smettere di parlare. Già prima di arrivare lo vediamo: è un enorme e bellissimo tempio bianco tutto ricoperto di ceramica brillante. Entriamo e proseguendo con la visita ci avviciniamo e notiamo dettagli incredibili come le centinaia di piccoli fiori, statue di demoni e lunghe scale con gradini altissimi. Ogni cosa è decorata in modo da essere preziosa e unica; come sempre, davanti a tanta meraviglia, non sappiamo dove guardare e cosa fotografare.
Siamo stanchi e accaldati oggi è una giornata umida e nuvolosa ed è ora di pranzo. Cerchiamo un posto dove pranzare e ne troviamo uno sul fiume. È molto spartano e così mal ridotto che mangio a denti stretti, anche se il cibo è buono e la vista bellissima. Uscendo butto uno sguardo sulla cucina e penso: ”Meno male che non l’ho vista prima ...” Un ultimo sforzo per comprare della frutta e prendere un taxi per tornare in hotel. Ci riposiamo un po’ e prepariamo le valigie, domani partiremo molto presto.
Il programma per stasera è allettante, andremo alla torre Baiyoke Sky dove all’84° c’è una vista mozzafiato sulla città. Ci avviamo a piedi e saliamo con l’ascensore. Sappiamo che sul tetto c’è una piattaforma girevole e non vediamo l’ora di salirci sopra. Purtroppo questa sera è ferma, ma noi ci godiamo ugualmente lo spettacolo, passando dal tramonto al buio della notte, proprio nel momento in cui si accendono migliaia di luci. Tutta Bangkok è ai nostri piedi e quello che vediamo è veramente suggestivo!
Vorremmo cenare guardando questo spettacolo, ma i prezzi sono proibitivi, per cui, tornando a piedi in albergo, entriamo in un ristorantino di pesce e ci consoliamo con gamberoni giganti alla griglia e il tanto amato riso fritto. A letto presto, la sveglia domani suonerà alle 4!