GIOVEDÌ 21 GIUGNO 2018
Come sempre ci svegliamo presto, proprio appena sorto il sole. Piove e ha piovuto durante tutta la notte. Siamo un po’ sconsolati.
Scendiamo per fare colazione. La casa è silenziosa e la nostra padrona di casa ci ha apparecchiato in cucina, come fossimo di famiglia.
Purtroppo quando usciamo piove ancora e il cielo non promette nulla di buono.
Oggi abbiamo in previsione un giro “mistico” tra conventi e monasteri e ci farebbe comodo un po’ di tregua dal mal tempo.
La prima destinazione è Tomar dove c’è il più incredibile dei conventi per vastità e bellezza. Già vederlo da fuori con le sue mura altissime lascia col fiato sospeso, chissà come sarà l'interno?
Entrando non riusciamo a fermare un’esclamazione, caspita è così grande che sembra un castello! È stato il quartier generale dei cavalieri templari, lo costruirono come la loro fortezza! Primo sito templare della storia in cui si fondono un castello e un convento. Sacro e profano. Poi finalmente spunta il sole .... lassù qualcuno ci ama!
Qui tutto è immenso, innanzi tutto passiamo attraverso un labirinto intricato di chiostri meravigliosi ricchi di azulejos.
La meraviglia assoluta però rimane la chiesa rotonda magnificamente affrescata. Guardandola bene in realtà è una struttura che ha 16 lati e un altare centrale, in modo da consentire l'ingresso dei templari a cavallo per assistere alla messa. Le decorazioni, le pitture e le sculture all'interno di essa tolgono il fiato, alcune sembrano addirittura illuminarsi dall'interno. E poi ancora chiostri, ne contiamo almeno 6, ovunque spicca l’architettura manuelina fatta di archi e cordonati in pietra calcarea, quasi quasi ci perdiamo per la bellezza e la suggestione!
Ci rimettiamo in viaggio per raggiungere il Monastero di Batalhia. Anche questo enorme, una struttura veramente magnifica, con un bellissimo portale. Entriamo nella chiesa gotica, spoglia e severa con altissime navate e con una particolarità curiosa: le immense vetrate colorate si riflettono sul pavimento mantenendo i loro colori originali.
Poi passiamo nel Monastero dove scopriamo una tomba coniugale: dietro vi è una storia d'amore importante, perché per la prima volta sono stati sepolti insieme due coniugi illustri: il re Juan I e la moglie.
Proseguendo entriamo in due magnifici chiostri: architettura gotica e manuelina assieme, merletti di pietra, archi e balaustre ambrate, sembrano fatte di sabbia, decisamente i miei luoghi preferiti, fresco, silenzio e sublime bellezza, rimarrei qui!
Infine passiamo all’esterno per visitare un’altra meraviglia, le cappelle incomplete.
Caspita, penso, ci vollero due secoli e 16 architetti per costruire questo monastero e c’è ancora qualcosa di incompiuto?!
Entriamo e ci accorgiamo che al posto della volta c’è il blu del cielo, dove volteggiano le rondini, anche qui, silenzio, solennità, e tombe coniugali di molti reali, una vera sorpresa.
Pranziamo come sempre con un panino che ci servono con una montagna di patate fritte per soli 4 euro a testa.
Ormai il tempo è bellissimo, c’è il sole e fa un gran caldo. Non ci resta che raggiungere l’ultima tappa, il Monastero di Alcobaca.
Questo, se possibile, ci sembra ancora più grande, forse perché di fronte c’è una immensa piazza assolata che dobbiamo attraversare per accedere all’interno.
Entriamo dall’immenso portale in una chiesa incredibilmente spoglia e severa. Mura e colonne sono prive di decorazioni, come veniva richiesto all’epoca della costruzione per tutte le chiese e gli edifici monastici e la grande altezza delle navate ci intimidisce un po'.
Attorno c’è una galleria e alcune cappelle che contengono molte tombe di reali, in particolare ci incantano per la loro bellezza due tombe, poste una di fronte all’altra; uno è di re Pedro e l’altra di Ines de Castro.
Il destino volle che Pedro, essendo l’erede al trono, nonostante fosse innamorato di Ines, dama di corte, dovesse sposare Costanza di Castiglia. Alla morte di quest’ultima, Pedro si trasferì con Ines a Coimbra, ma prima di unirsi in matrimonio, lei fu fatta uccidere dal padre re Alfonso IV e sepolta a Coimbra. Ma l’amore non ha confini, così quando morì Alfonso Pedro, divenuto re, prima fece strappare il cuore agli assassini di Ines, poi dichiarò Ines sua moglie, ne fece esumare il cadavere e seppellirlo ad Alcobaca, poi obbligò la corte ad inginocchiarsi davanti alla sua compagna e baciare la mano ormai decomposta. Le due tombe sono poste una di fronte all’altra perché nel giorno del Giudizio al risveglio possano vedersi subito. Questa storia mi ha un po’ commosso, altro che Giulietta e Romeo, questo è amore…
Poi proseguiamo, attraversiamo la sala dei re e un tranquillo chiostro fino a raggiungere la gigantesca cucina del convento con l'enorme camino e le grandi vasche di acqua corrente. A quei tempi i monaci deviavano il corso del vicino fiume, in modo che le sue acque, ricche di pesce, entrassero direttamente in una grande vasca della cucina.
Camminando entriamo in un nuovo chiostro detto “del silenzio”, qui ammiriamo una bellissima fontana rinascimentale e nel silenzio ci sembra quasi di sentire l'eco dei passi dei tanti monaci che per secoli vi hanno vissuto. Un posto stupendo!
Saliamo al secondo piano e ci ritroviamo nel dormitorio, una grande stanza gotica in cui i monaci dormivano tutti insieme e poi nel refettorio dove avveniva il pranzo.
Torniamo a Nazarè e ceniamo in paese tra deliziose stradine e case bianche e azzurre e di fronte ad un bel tramonto sull’Oceano, salutiamo Nazarè, domani partiamo per il sud del Portogallo.