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Immagine del redattoreLannaronca

5. Viaggio in Portogallo - Faro e dintorni (prima parte)



Da Nazarè a Faro

VENERDÌ 22 GIUGNO 2018

Oggi lasciamo Nazarè, ieri pomeriggio abbiamo salutato Fatima, la nostra padrona di casa, che ci ha abbracciato, siamo stati bene e potendo torneremo volentieri. Dopo aver fatto un’abbondante colazione, scendiamo le scale in silenzio tutti dormono ancora, carichiamo le valigie in macchina e siamo pronti per partire. Ci aspettano quasi 400 chilometri per raggiungere la prossima meta e cioè Faro nell’estremo sud del paese, ma prima ci fermiamo a visitare Obidos di cui abbiamo sentito meraviglie.

Arriviamo molto presto, tutti sono ancora assonnati, primi turisti o quasi, mentre piano piano gli abitanti aprono le loro attività.

Obidos è un incantevole borgo medievale fatto di case bianche rifinite di giallo e di blu. Vediamo tante piccole finestre, insegne antiche e porticine che catturano la nostra attenzione. Passeggiamo tra le strette vie ricoperte di ciottoli e ci sentiamo trasportati al tempo del Medioevo.


Obidos Portogallo

Il paesino è piuttosto piccolo, racchiuso dentro una lunga cinta muraria dominata da un immenso castello. Facciamo un giro, ma ci accorgiamo che non è visitabile, perché ospita un hotel storico e ... di lusso aggiungo io!

Ripartiamo dopo circa un’ora e al parcheggio incontriamo “orde” di turisti scesi dai pullman, siamo felici di andarcene, con le loro voci sguaiate, ci sembra rovinino la grande bellezza del luogo.

Come al solito percorriamo autostrade e superstrade fino ad arrivare nei pressi del nuovo B&B. Il navigatore ci fa fare stradine terribili, immerse nel “nulla” tra zanzare e lagune, e per trovare la casa dobbiamo inserire le coordinate GPS. Finalmente arriviamo e vediamo un capanno in muratura, poco più grande di un garage, un’unica stanza con bagno. Dietro ad un separè scopriamo un letto, di una piazza e mezza, a 15/20 centimetri dal pavimento, con un materasso alto pochi centimetri, senza prese di corrente, attaccato al muro e con un solo comodino. Mi viene da piangere .... Nel bagno non c’è sapone, e non c’è niente da mangiare, nemmeno l’acqua da bere. Ah no c’è la cuccuma e del caffè e una lavastoviglie, ah beh allora siamo a posto! Ci pensiamo un po’ su, ma poco e poi prenotiamo una camera in hotel a Faro e scappiamo ... letteralmente. Consegniamo le chiavi ad una signora anziana che non parla l’inglese. Lei ci guarda e ride, poi mi abbraccia e continua a ridere, una situazione surreale!


Faro Portogallo

Ci sistemiamo a Faro nel nuovo hotel, e andiamo in paese che si rivela molto grazioso, porto di pescatori, separato dal mare da una grande laguna. Ceniamo con pesce e crostacei e poi a letto presto, siamo distrutti!

SABATO 23 GIUGNO 2018


Oggi giornata dedicata all’esplorazione della costa, prima fermata a Cabo Sao Vicente, l'estremità sud-occidentale dell'Europa con il suo grande faro e le immense scogliere a picco sull’Oceano.

Già percorrendo la strada per arrivare, le case si diradano poco a poco...e si comincia ad entrare in una terra di nessuno costituita da prati, rocce e qualche scorcio di mare.

Si ha quasi l'impressione di essere alla fine del mondo ... non si vede anima viva per km e km, solo qualche macchina e noi da soli con la nostra auto, poi eccola lì, la nebbia che avvolge tutto in un’atmosfera quasi magica.

In questo promontorio, spesso battuto dal vento, con attorno enormi scogliere, c’è uno dei fari più potenti del Portogallo, che può essere visto dal mare fino ad una distanza di 50 km. È stato da sempre l’ultimo scorcio di terra che i marinai portoghesi vedevano prima di avventurarsi in mare aperto.


Passeggiamo in attesa che la nebbia si alzi e con molta attenzione ci muoviamo a piedi lungo i lati del costone roccioso per andare a scoprire gli anfratti e le scogliere che sembrano quasi dipinte.

Il posto è molto bello e selvaggio e ci piace molto ammirare la potenza e la bellezza dell'oceano. Rocce altissime a strapiombo sul mare le cui onde vi si infrangono con forza. Piano piano la nebbia se ne va e il paesaggio è sempre più bello.

Poi prendiamo la macchina e ci spostiamo a Sagres, dove non riusciamo a staccare gli occhi dalla costa. Anche qui panorami incontaminati e scogliere altissime, l’acqua è molto limpida e le uniche persone che fanno il bagno sono sub, deve essere freddissima!

A Sagres la principale attrattiva è la Fortaleza de Sagres. Questo forte è unico nel suo genere, poiché ha soltanto un muro difensivo lungo l’estremità meridionale, mentre gli altri tre lati sono protetti dalle immense e ripide scogliere del promontorio. L’interno è spoglio, vasto e assolato, c’è un faro e una chiesetta, ma il fascino principale è l’ambientazione e lo scenario che si gode da quassù. Si potrebbe fare un bel percorso a piedi di circa un chilometro e mezzo lungo la scogliera, ma è troppo caldo e siccome sono le 13 ci spostiamo in un posticino all’ombra dove consumiamo un pranzo leggero a base di piccoli panini con la carne.

Ci rimettiamo in viaggio e ci spingiamo fino a Lagos dove non troviamo nemmeno un posto dove parcheggiare, così andiamo ad Albufeira una bella cittadina di mare, un tempo roccaforte araba, il cui nome significa “fortezza del mare”

Avevo letto di spettacolari coste a picco sul mare, romantiche calette in cui fare il bagno, grotte e falesie da esplorare, insomma un luogo fatto apposta per l’avventura, ma quello che troviamo è un tipico centro balneare preso d’assalto da turisti e vacanzieri, bello eh, ma ci sembra di essere stati catapultati a Milano Marittima, decisamente il luogo per chi ama le spiagge sabbiose ben attrezzate, e la vita sedentaria, non fa proprio per noi! Ma le grotte dove sono? Chiediamo in un’agenzia turistica e finalmente ci svelano l’arcano: ci sono ma sono accessibili solo dal mare, bisogna infatti visitarle con la barca, per cui prenotiamo un tour per l’indomani mattina che in tre ore ci porterà a spasso per ammirare scogliere e grotte e andiamo a comprarci un telo da mare, un copricostume e una borsa da spiaggia, perchè in valigia avevo messo solo i costumi e le ciabatte.

Siamo super felici e torniamo in hotel dove trascorriamo un paio d’ore guardando foto, navigando e scambiandoci impressioni e commenti su questa natura così selvaggia. Per cenare torniamo nello stesso ristorante di ieri sera, dove non solo si mangia bene, ma soprattutto trasmettono le partite dei mondiali di calcio in un angolino a volume basso e i tifosi non sono molesti!

Mangiamo curiosi spiedini di pesce “appesi” cioè verticali, deliziosi, soprattutto perché annaffiati da una bella caraffa di sangria!


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