Questa mattina presto sono andata al mercato e, passando davanti ad una delle pescheria, ho visto delle bellissime sarde fresche, così ho avuto una bella idea, ho pensato "... e se facessi le sarde in saor?"
Le sarde in saor sono un piatto gustoso della cucina veneziana e fanno parte della tradizione gastronomica e storica veneta. In dialetto veneto significa “sardine in sapore”.
Il saor era un modo per conservare del cibo attraverso l’utilizzo di aceto e cipolle. Non avendo frigoriferi il saor veniva usato dai pescatori in mare per conservare il pesce e togliergli quel gusto di rancido che avrebbe potuto assumere dopo qualche giorno.
Ingredienti
1 kg di sarde non troppo piccole
1 kg di cipolle
1 bicchiere d’aceto di vino bianco
Olio extravergine d’olia
1 litro d’olio per friggere
Sale e pepe
Preparazione
Aprire le sarde a metà dalla pancia, eliminando le viscere, la testa e la spina principale. Lavarle sotto l’acqua corrente e metterle ad asciugare sulla carta da cucina.
Passare le sarde nella farina e friggerle nell’olio bollente. Metterle poi a scolare dall’olio in eccesso.
Affettare le cipolle e versarle in una pentola capiente con 4/5 cucchiai di olio d'oliva, salarle, peparle e rosolarle a fuoco basso fino a quando non saranno morbide. Dopo 10/15 minuti, sfumarle con l’aceto e, quando questo è evaporato, dopo circa un paio di minuti, spegnere il fuoco.
A questo punto assemblare gli elementi: prendere una piccola pirofila di vetro e adagiarvi le sarde fritte e le cipolle all’aceto a strati. In alcune famiglie si usa cospargere ogni strato con l’uva passa, i pinoli, qualche foglia d’alloro e grani di pepe nero. Mia madre non faceva questo ultimo passaggio ed io ho imparato così. Coprire e riporre in frigorifero a riposare per almeno una notte. Nelle nostre campagne, nel veneto, le sarde in saor si accompagnano con fette di polenta abbrustolita, ma io preferisco una bella insalata mista.