PRIMO GIORNO - Mercoledì 25 giugno 2014
È quasi mezzanotte ed io, seduta nel salottino della nostra camera d’albergo a Praga, ripenso alla giornata trascorsa e non riesco a dormire. Niente è andato per il verso giusto.
Siamo partiti in ritardo da Bologna sotto un grande acquazzone, e siamo atterrati a Parigi con il sole, ma con ritardo ancora maggiore, avevamo solo mezz’ora per raggiungere l’imbarco e proseguire il viaggio fino a Praga. Preoccupati ci siamo chiesti:” Riusciremo a prendere la coincidenza?”
L’aeroporto di Parigi è così grande che sembra una città e la porta d’imbarco così lontana, che abbiamo dovuto prendere una navetta, percorrere un lungo tratto su di un nastro trasportatore, ripassare il controllo bagagli e correre, non correvo più così da anni. Però niente è servito, siamo arrivati troppo tardi, avevano già chiuso le porte e non si poteva più salire a bordo! Lui, l’unico aereo di tutta la giornata, era in perfetto orario!
Abbiamo allora cominciato a vagare per tutto l’aeroporto cercando un altro volo e cambiare il biglietto. E finalmente, dopo aver trovato posto nel volo delle 18 e 30, abbiamo potuto rilassarci e pranzare!
Naturalmente anche questo volo era in ritardo, e noi distrutti, dopo un viaggio terribile, pieno di turbolenze, siamo atterrati alle 20 e 30. Andando a prendere i bagagli avevamo un brutto presentimento .... Infatti non c’erano, chissà in quale aeroporto erano finiti! Per cui: fila agli sportelli, scuse e raccomandazioni. L’indomani ce li manderanno in hotel.... speriamo!
Abbiamo preso un taxi per andare in albergo e quello che abbiamo visto di Praga dai finestrini, ci è piaciuto molto.
Sfiniti abbiamo cenato in un localino vicino all’hotel e poi a letto, non abbiamo potuto cambiarci e non abbiamo i pigiami, ma Annucka, la addetta al ricevimento del nostro hotel ci ha rassicurato, durante la notte contatterà l’aeroporto e seguirà personalmente la consegna dei bagagli. Guardo Duilio che è piombato in un sonno profondo e finalmente vado a letto anch’io. Domani è un altro giorno!
SECONDO GIORNO – Giovedì 26 giugno 2014
Ci alziamo presto con il pensiero alle valigie e quando scendiamo per la colazione, abbiamo gli stessi vestiti di ieri, mi sento un po’ a disagio....
Andiamo subito nella hall a controllare, ma ancora non è arrivato niente!
Usciamo dall'hotel cercando di non pensarci, oggi abbiamo un programma ricco di cose da fare e da vedere. Per prima andiamo a visitare Santa Maria di Tyn, una chiesa difficile da trovare.
Si vede bene dalla piazza dell'orologio: due grandi campanili e una bella facciata, ma capire come entrare è un'altra storia. L’ingresso infatti si trova nascoso sotto ai portici, dentro ad un piccolo portone. È stupenda, così misteriosa, l'interno è una grande galleria di opere d'arte con ricchi altari e navate profonde.
Proseguiamo poi a piedi verso il quartiere ebraico, luogo di nascita di Franz Kafka. Imbocchiamo l'elegante via Parigi, fiancheggiata da boutique di stilisti famosi e rimaniamo un po' meravigliati, immaginavamo di trovare strette vie e vecchi edifici storici, ma ci imbattiamo in edifici più recenti in stile liberty e art nouveau, finché camminando, non arriviamo nella zona delle sinagoghe.
La storia di questa zona di Praga è molto particolare. Degli edifici originari, oggi rimangono solo alcune sinagoghe e il più vecchio cimitero ebraico in Europa, sopravvissuti indenni al passaggio di Hitler, che per un capriccio aveva deciso di risparmiarli per farne un “museo di una razza estinta”.
La nostra visita inizia con la Sinagoga Pinkas, non più utilizzata per le funzioni, ma dedicata alla memoria dell’olocausto.
L'entrata è una doccia gelata, tutta la struttura ha i muri dipinti di bianco interamente coperti dai nomi e dalle date di nascita e deportazione delle circa 80000 vittime della follia nazista.
Intorno solo silenzio. È il silenzio dell'assenza, del rispetto, del dolore, per noi è come un pugno nello stomaco e ci commuove con forza.
Uscendo dalla sinagoga entriamo direttamente nel cimitero ebraico, il più antico di tutta Europa, dove oggi ammassate si contano ben 12.000 lapidi in arenaria o marmo ma si dice che qui siano sepolti oltre 100.000 ebrei le cui tombe furono disposte a strato per la mancanza di spazio.
Percorriamo uno stretto viottolo e ci guardiamo attorno. Nessun ritratto sulle lapidi, la religione ebraica lo vieta, per questo si intravedono solo disegni simbolici per indicare la professione o le qualità del defunto.
Il personaggio più famoso sepolto nel cimitero di Praga è il Rabbino Lőw, morto nel 1609, che godeva di fama indiscussa tra i potenti. La sua fama e la sua storia sono legate alla leggenda del Golem, mostro/soldato di argilla reso vivente dal Rabbino stesso durante un rito che mischiava cabala, alchimia ed esoterismo.
Il Golem venne creato da Rabbi Lőw per difendere gli ebrei già allora perseguitati e venne poi distrutto anni dopo, sempre secondo la leggenda dallo stesso rabbino, visto che era giunto un periodo di pace nel quartiere ebraico di Praga.
Entriamo poi nella Sinagoga Spagnola, una delle più belle sinagoghe del quartiere ebraico. Esternamente quasi anonima, all'interno maestosa, colorata e riccamente addobbata, respiriamo un'atmosfera di grande suggestione. Come suggerisce il nome, richiama la Spagna con le sue architetture e fregi una vera e propria gemma!
Ormai è quasi mezzogiorno e noi torniamo verso il centro, riattraversando le belle ed eleganti vie del quartiere, osservando divertiti le carrozzelle trainate da cavalli che portano in giro i turisti.
Rientriamo in hotel speranzosi ... ci saranno le valigie? No, per niente, anzi ci dicono che forse arriveranno solo l’indomani. Ci guardiamo avviliti, tra tutti i problemi si stanno scaricando le batterie dei cellulari e del portatile, le prese di corrente, qui sono diverse, così andiamo subito a cercare qualche negozio. Troviamo un grandissimo magazzino di ben 6 piani dietro l’albergo e facciamo spese. Compriamo gli adattatori di corrente, della biancheria e un paio di magliette. Poi, pensando al freddo che c’è, cerchiamo anche un pullover per Duilio. Il tutto ci costa come un pernottamento al Grand Hotel, ma pazienza!
Rinfrancati andiamo a pranzo nel piccolo ristorante vicino all’albergo e poi in stanza a riposare. Riposare? Difficile, mancano anche le medicine, Duilio non respira e comincia la tosse da reflusso, non abbiamo nemmeno le sue pillole per la pressione, sono molto preoccupata. Preparo alcune frasi in ceco con il traduttore di Google e vado alla reception perché chiamino ancora l’aeroporto e sollecitino la consegna delle nostre valigie.
Sarà una coincidenza. ma alle 16, quando scendiamo, troviamo finalmente la prima valigia, quella di Duilio, la più importante. E la mia? Forse stasera ci dicono. Speriamo!
Usciamo e torniamo nella piazza principale, quella della città vecchia.
Negozi, vetrine e caffè sono incastonati tra palazzi storici e le famose Dum, case color pastello dall'architettura che varia dal gotico al barocco, un colpo d'occhio fantastico, non smetteremmo di guardarle.
E che dire dell'orologio astronomico? Ne siamo affascinati, ma dedicheremo un pomeriggio tutto per lui, per vederne i movimenti e salire in cima.
Ora abbiamo un appuntamento e non possiamo mancare: puntualissimo alle sette ci viene a prendere un pulmino per condurci all’imbarco del battello. Prima di partire abbiamo prenotato una breve crociera sulla Moldava con cena a bordo.
L’interno del battello ha un’aria retrò, pavimento in legno, poltroncine damascate, tendine e ninnoli marinareschi. Abbiamo anche una guida in italiano, un vecchio giornalista in pensione, molto simpatico e colto.
La cena è a buffet, ma non ci piace molto. Preferiamo spostarci sulla prua per vedere la navigazione. Praga di notte è magica, piano piano si accendono le luci che si riflettono sul fiume e noi non sentiamo nemmeno il freddo.
Durante la navigazione ammiriamo molti monumenti fra tutti spicca il Castello ed il Ponte Carlo non ci abbandona mai, è proprio vero dal battello abbiamo sicuramente un punto di vista diverso della città che cominciamo a conoscere e non vediamo l'ora di visitare in modo più approfondito.
All’arrivo torniamo in hotel a piedi e troviamo una bellissima sorpresa, è arrivata la seconda valigia, la mia, Ora possiamo andare a dormire, non sento più né le gambe, né i piedi ...