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Immagine del redattoreLannaronca

3- Tre giorni a Napoli - Terzo giorno

MARTEDÌ 28 MAGGIO 2019

Ultima colazione tutti insieme, poi facciamo il check out, lasciamo le valigie nel deposito dell’hotel ed usciamo.

Questa mattina andiamo a visitare il Duomo di San Gennaro. Non ci accorgiamo che hanno soppresso la fermata della metro che si trova a pochi passi, allora cambiamo itinerario, ma troviamo un’incredibile folla alla stazione e siamo costretti ad aspettare il treno successivo e scendiamo alla stazione Università. Nell'atrio troviamo altre opere d’arte: una grande scultura in acciaio che simboleggia i neuroni del cervello umano, due colonne nere modellate come un profilo umano e sulla parete una striscia con coloratissimi motivi geometrici tridimensionali.

Ci facciamo quasi un chilometro a piedi, con l’ombrello, tanto per cambiare piove anche stamattina, ma vediamo parecchi squarci tra le nuvole per cui siamo speranzosi, vedremo il sole? E finalmente arriviamo.

Immerso in un quartiere popolare, a due passi dal centro storico, il Duomo di San Gennaro spunta all’improvviso, quasi nascosto dalle case.

Maestoso e molto ricco nell’abbondanza delle sue opere d’arte, richiama un mix di gotico e barocco. Imperdibile la cappella di San Gennaro che si presenta come una chiesa nella chiesa. Ha 7 altari; ed affreschi molto belli e preziosi. Nella parete di fondo c’è la statua in argento di San Gennaro; sotto, in un busto d’argento sono racchiusi il cranio del Santo e le ampolle col sangue coagulato che ogni anno il 19 settembre si liquefa ed è uno dei momenti più intensi vissuti dai napoletani.

Poi entriamo nel Museo del tesoro di San Gennaro dove vediamo capolavori unici. Emozionante la quantità di gemme che adornano la mitra e il collare, si parla di 18 chili di pietre preziose e diamanti! Le luci che li illuminano e valorizzano sono perfette, soprattutto perché tutto intorno è buio. Sono bellissimi anche gli argenti cesellati e tutte le opere minori.

Il giro ci lascia senza fiato e, quando usciamo, ci brillano ancora gli occhi.

Finalmente non piove più, anzi è uscito anche il sole e noi, che non vogliamo perderci nulla di questa città, ci avviamo verso Via dei Tribunali dove, accanto alla Basilica di San Paolo Maggiore, c’è l’entrata di Napoli Sotterranea.

Facciamo i biglietti e ci fanno aspettare una mezzoretta prima di entrare, ma facciamo ugualmente la fila assieme a quelli che dovevano fare ancora il biglietto … qui funziona così! Dopo aver incontrato Arianna, la nostra giovane guida, ci “tuffiamo” a 40 metri di profondità per visitate vecchie grotte di tufo.

Napoli sotterranea è la parte nascosta della città, sotto vicoli e vicoletti, c’è un’antichissima rete di altrettante strade sotterranee. Cominciarono i greci a scavare tufo per le loro abitazioni, poi i romani adattarono le cavità per trasformarle in cisterne e portare acqua in tutte le case. Infine, durante la seconda guerra mondiale, nelle stesse cisterne vuote e ormai in disuso, furono allestiti più di 300 ricoveri che fungevano da rifugi antiaerei.

Arianna è molto preparata e, oltre alla storia della città, ci regala aneddoti divertenti

Il percorso è interessante ed avventuroso, ma dopo aver percorso uno strettissimo cunicolo, scegliamo di evitare gli altri 4 e aspettiamo la guida e i nostri compagni di viaggio in una zona un po’ più ampia.

Incontriamo anche alcune aree dedicate agli Orti ipogei, dove, lontani da smog e polveri sottili, si coltivano prezzemolo e basilico. La crescita, favorita dall’umidità dell’aria e del terreno, avviene con grande successo.

Quando risaliamo in superficie, cerchiamo di riscaldarci al sole ora che finalmente é saltato fuori, ci guardiamo attorno e andiamo a mangiare, sono ormai le due del pomeriggio. Scegliamo un posto dove fanno i fritti e la pizza a portafoglio, c’è sempre tanta gente in fila! Ci apparecchiano sotto al portico e mangiamo con gusto tutto quello che ci portano spendendo solo 5 euro a testa!

Ci è rimasto ancora un po’ di tempo per cui torniamo a San Gregorio Armeno a comprare qualche regalino e gli immancabili taralli e ci godiamo la città con il sole finalmente.

Quando arriva il momento di tornare in hotel a prendere le valigie ci accomodiamo nella terrazza e aspettiamo l’ora della partenza, ma andando in stazione, non sappiamo resistere e ci sediamo fuori da una pasticceria per gustarci le ultime sfogliatelle. Duilio e Giulio finalmente ordinano il babà scomposto, ne avevano fatto la voglia per tutto il viaggio e ora se lo gustano soddisfatti.

Prendiamo il treno per tornare a casa in perfetto orario. Siamo molto soddisfatti di questo viaggio che ci ha fatto conoscere ed amare Napoli. L’abbiamo vissuta intensamente, con la voglia di scoprire tante cose nuove e di emozionarci ad ogni angolo, ma sicuramente torneremo, vederla con il sole sarà magnifico!

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