Domenica 9 giugno 2013
Anche questa volta ce l’abbiamo fatta, abbiamo programmato un bel viaggio, andremo qualche giorno a Lisbona e non vediamo l’ora di partire.
All'ultimo però, proprio prima di uscire di casa, mi viene un'idea balzana che non racconto nemmeno a Duilio, penso "e se mi portassi dietro un paio di kiwi per quando arrivo?" Così li infilo nello zaino della macchina fotografica e usciamo di casa.
In aeroporto però, al controllo bagagli, suona l'allarme e attorno allo zaino cominciano a radunarsi un po' di persone che parlottano preoccupate mentre mi guardano di sottecchi.
Io non mi ricordo nemmeno dei kiwi, ma loro li scoprono subito! Per fortuna sono così esterrefatti che ... me li lasciano portare via lo stesso e così, anche i kiwi si imbarcano per Lisbona.
L’aereo è nuovissimo ed i sedili comodi, mi sistemo e soddisfatta, tiro fuori il mio libro, quando cominciamo a “ballare” ed io mi sento un po’ meno soddisfatta. Per fortuna dura poco ed il volo fila liscio fino alla fine, ci danno anche un piccolo pasto a base di maccheroncini con i gamberetti, pane nero, burro e ananas.
All'arrivo, raccolte le valigie, prendiamo un taxi e andiamo subito in albergo, Hotel Roma, stanza 1001, decimo piano, stanza grande ed enorme terrazza.
Mettiamo a posto gli orologi, qui è ora di cena, ma la mia pancia dice “Oh, sono le 10 di sera ... non si mangia?”
Usciamo alla ricerca di una trattoria e quasi di fronte all’albergo troviamo una Masqueria, con in vetrina enormi granchi, gamberoni atlantici e ogni sorta di crostacei e molluschi. Entriamo ed io sono un po’ preoccupata per la lingua, infatti al cameriere che ci fa accomodare e che poi scopriremo essere il proprietario, dico “Noi italiani” e lui con fare furbetto “Io portoghese” Ah, Ah, che spiritoso! Il posto è senza pretese, ma ho il presentimento che mangeremo bene. Guardo il menù, non c’è traduzione in inglese e il portoghese scritto è “arabo”. Fermi tutti, penso, mi sono portata da casa un vocabolarietto italiano-portoghese e viceversa, ma anche qui grande delusione, non c’è nessuna parola che mi serve, allora andiamo sul sicuro, ordiniamo bacalau e gamberoni, anzi gamberone alla griglia. Quando arrivano le pietanze ci guardiamo attorno ... mi chiedo “Sono per noi, o per il tavolo da quattro a fianco?” No, no, sono proprio per noi, enormi e fantastiche! Qualche battutina con il proprietario che viene a controllare se è tutto di nostro gusto e mangiamo ogni cosa.
Lunedì 10 giugno 2013
Ci dicono che il lunedì a Lisbona è tutto chiuso: musei, castelli, torri e anche molti negozi, quindi decidiamo di andare a Sintra, che si trova a soli 25 km da Lisbona, proprio l’ideale per una gita da farsi in giornata.
Con la metro arriviamo alla stazione Rossio e da lì prendiamo il treno assieme a molti altri turisti. Il viaggio è piacevole e dura poco più di una mezzoretta.
Quando finalmente arriviamo a Sintra, una pittoresca cittadina ricca di palazzi stravaganti, antichi castelli e splendidi panorami, troviamo freddo e nuvole minacciose, ma non ci fanno paura e con una piccola passeggiata tra le viuzze del paese, raggiungiamo il Palazzo nazionale, che si trova in pieno centro.
È famoso per i due enormi camini che si innalzano dalle cucine e che si vedono anche a grande distanza.
Iniziamo la visita e attraversiamo una serie di sale, salette e cortili di varie epoche molto varie e piacevoli. Alcune delle sale sono veramente notevoli, soprattutto per le decorazioni con azulejos, alte volte e bellissimi soffitti dipinti.
Passeggiando tra le sue sale si respira quasi lo scorrere dei secoli, ... ma sarà, veramente io sento un piacevolissimo profumo di cera, qui tutto brilla!
Alla fine entriamo anche nelle grandi cucine, dove i camini visti dall’interno sono enormi! Ci sono tutto attorno decine di pentoloni e degli “spiedoni” lunghi almeno 5 metri che fanno una certa impressione.
Cominciamo a sentire un po’ di fame così troviamo un ristorantino e andiamo a pranzare con un enorme piatto di Arroz de Marisco, riso ai frutti di mare e per finire ci buttiamo sulle famose paste alla crema, calde e croccanti, una delizia!
Ora sì che siamo pronti per continuare la nostra esplorazione di Sintra.
Prendiamo un autobus che si arrampica per una strada stretta e ripidissima e poi un buffo trenino che ci risparmiano un’altra bella salita, ed ecco che arriviamo al Palazzo da Pena.
Quando scendiamo lo spettacolo che ci si para davanti è unico e ci toglie quasi il respiro. Quello che vediamo è un edificio che da lontano potrebbe anche ricordare una enorme torta di marzapane con le torri merlate, le cupole a bulbo e la facciata vistosamente colorata. Questi pinnacoli e queste torri mi fanno pensare ad un castello delle favole.
Saliamo divertiti su molte torri, quasi fossimo soldatini della PlayMobil e ci godiamo il verdissimo bosco che circonda il castello e il meraviglioso panorama che si gode da quassù.
Poi passiamo all’interno e ci rendiamo conto che esplorare questo edificio straordinario è come essere sul set di un film. Gli interni sono riccamente decorati con curiosità portate da tutto il mondo, leggo da fonti autorevoli che lo stile oscilla tra il neogotico e il neoislamico, ma a me sembra solo ... “neostravagante”!
Decidiamo di rientrare nel tardo pomeriggio per cui facciamo il percorso all’inverso: trenino, autobus e di corsa a prendere il treno, che sta per partire.
Metto un piede sul predellino e aspetto Duilio, ma la Lisboa card non funziona e lui rimane bloccato. Allora cerco di aiutarlo, le porte si aprono ma, al momento di attraversarle, si chiudono violentemente sulla faccia e sulle gambe del malcapitato che rimane un po’ tramortito. Naturalmente perdiamo il treno e aspettiamo pazientemente quello successivo.
Arrivati in hotel ci riposiamo un po’ e poi andiamo a cena in un ristorantino che ha il menù anche in italiano ... non ci credo! Anche qui porzioni giganti, tutto ottimo, ma le sardine “asado” così grosse che le lische ci si piantavano in gola.
Poi passeggiamo pigramente tra le strade quasi deserte fino alla bellissima ed enorme Piazza del Commercio per poi tornare in albergo e addormentarci con negli occhi gli splendidi scenari di Sintra.
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