Giovedì 13 giugno
Questa mattina con la metro andiamo in centro a prendere l’Elevador de Santa Giusta, che è un’attrazione davvero unica di Lisbona.
Questa meraviglia fu costruita nel XIX secolo, un’epoca in cui il ferro battuto non era soltanto un materiale da costruzione, ma anche un’elegante forma d’arte. Chiamata anche piccola Torre Eiffel, trasporta i passeggeri all’interno due sontuose cabine in legno e azulejos, per 45 metri dal quartiere Baixa all’Igreia do Carmo.
Quando arriviamo, prendiamo una stretta scala a chiocciola e saliamo nella Terrazza panoramica da cui godiamo di una splendida vista sulla città.
Siamo quasi attaccati alla chiesa che andremo a visitare e ne intravvediamo la struttura e l’incredibile buco che sta al posto del tetto!
Siamo troppo curiosi, così percorriamo una passerella fino a giungere alla chiesa Igreja do Carmo ed entriamo quasi in silenzio. Quella che un tempo era la più imponente chiesa gotica di Lisbona, oggi è solo uno scheletro di rovine, ma proprio questo suo essere imperfetta, sta il suo grande fascino.
Camminiamo lungo la navata principale, le sue slanciate arcate, su cui non appoggia nessun soffitto, sembrano quasi sorreggere il cielo, che fa capolino anche dalle finestre e fra le rovine delle navate gotiche. Incantati ammiriamo il cielo aperto attraverso gli archi sospesi, un’esperienza particolarmente suggestiva
Attaccato alla chiesa si trova un piccolo Museo Archeologico dove sono contenuti molti reperti che narrano la storia di Lisbona dalla preistoria al Medioevo.
Usciamo su piazzetta do Carmo piena di alberi in fiore, siamo nel Barrio Alto e passeggiamo pigramente per le stradine di questo quartiere, che parlano della vita di Lisbona, del suo passato e del suo presente, ormai siamo entrati nell'atmosfera di questa terra, dove i ritmi sono lenti, i volti sorridenti, ma le vie tutte in salita!
Ci affascinano e ci sorprendono molti dei suoi antichi edifici, le cui pareti sono spesso ricoperte da azulejos o coloratissime opere di Street Art.
Le gambe cominciano a sentire la fatica delle salite e delle discese, quando succede un miracolo, troviamo una stazioncina con una delle tre storiche funicolari a cremagliera della città, è l’Elevador da Bica che collega in pochi minuti di ripida salita questo quartiere con la BAIXA, giusto giusto dove dobbiamo andare noi.
Saliamo su di una cabina in legno, tutta tirata a lucido e ricoperta ... neanche a dirlo, da bellissime azulejos colorate.
Partiamo e il breve viaggio dentro a questo pezzo di storia sferragliante ci soddisfa molto, oltre ad una bella vista sul Tago, ci rendiamo conto che in alcuni tratti corre su di una sola coppia di binari e quando attraversa vicoli stretti e si infila tra le case, la gente si ferma e lo lascia passare, penserà sicuramente o lui o io!
Breve pausa in un food che fa panini e salutari insalate e un po’ di riposo in hotel
Nel pomeriggio torniamo fuori, la nostra meta è il quartiere dell’Alfama e la fiesta di stasera, oggi è Sant’Antonio e ci sono grandi festeggiamenti.
Facciamo una puntatina al “Miradouro das Portas do Sol”, uno dei tanti bellissimi punti panoramici da dove ci godiamo uno scenario splendido sul fiume, sull'Alfama e i suoi caratteristici tetti rossi.
Poi ci inoltriamo nelle stradine di questo antico quartiere, un tempo malfamato e per niente turistico. Musica, atmosfera di festa e sardine è il riassunto perfetto per descrivere la celebrazione di questa festa. Passiamo attraverso vicoli e vicoletti ricchi di decorazioni vivaci, tra colori e allegria ovunque si spande il profumo di sardine alla brace. Chioschi e ristoranti si preparano.
Sembra che l’Alfama vada a fuoco, tanti sono i fumi che si innalzano dalle sardine cucinate alla brace. Ci sono barbecue in ogni angolo che ci regalano esperienze uniche ... come un piacevole aroma di sardina che rimarrà impregnato nei miei vestiti, nei capelli e nella borsa per una settimana! Non ci resta che sederci anche noi e ordinare la cena.
Mangiamo su panche malferme Sardinhas Assadas (sardine arrosto) e linguiça portuguesa (salsiccia piccante) servite su piatti di plastica e beviamo Sangria e Vino verde naturalmente!
Ormai la festa è decollata e decine e decine di persone festanti e ....
... un po’ brille si accalcano ovunque, Duilio al quarto bicchiere di Sangria accenna ad un passo di samba e mi preoccupa un po’... Guarda, guarda che me lo porto a casa ... per stare sul sicuro! Prendiamo il nostro tanto amato eletrico 28 e raggiungiamo l’hotel dove, tanto per cambiare, piombiamo in un sonno profondo.
Venerdì 14 giugno
Oggi è l'ultimo giorno per noi qui a Lisbona e ci dispiace un po'. Decidiamo di chiudere in bellezza e fare un giro turistico completo, scegliamo un tour che si chiama "Giro delle colline". Bello, penso, andiamo un po' fuori città, senza pensare che Lisbona è costruita su sette colline e quindi saremmo rimasti all'interno della capitale. Saliamo su di un tram rosso e per un'ora e quaranta giriamo su e giù per la città su sedili scomodi con le tanto decantate cuffiette che raccontano la storia di Lisbona in 5 lingue che .... non funzionano, al modico prezzo di 18 euro ... beh si poteva spendere un po' meno e forse avere un po' di più, tipico gancio per turisti e noi ci siamo caduti proprio in pieno!
Facciamo un pranzo leggero e una piccola pausa in hotel, oggi siamo proprio stanchi e ci concediamo anche un pisolino. Poi usciamo per l’ultima volta e trascorriamo il pomeriggio andando su e giù con la metropolitana ... siamo forse impazziti?
No, Lisbona è una città magica ed attraente per le mille cose da fare e da vedere... ma c’è un luogo che merita di essere vissuto "non solo come "passaggio" ed è la metropolitana, che si trasforma in una colorata galleria d'arte a ingresso gratuito.
Così ci fermiamo alle varie stazioni per ammirare azulejos antiche e moderne, sculture, pannelli colorati dalle fogge più strane, ogni volta una fantastica e colorata scoperta. Seguiamo i colori delle varie linee della metro verde, giallo, rosso e blu, per scoprire che Lisbona è una città che illumina il suo sottosuolo in un modo unico!
Eh sì, una ventata di allegria e bellezza rispetto alla monotonia di molte metropolitane. In questo modo i viaggiatori si possono calare in una dimensione astratta, fantastica e godere del piacere dell’arte viaggiando.
Poi acquisti di ricordini e cena al Barrio Alto, tornando in hotel non riusciamo a resistere e ci fermiamo a mangiare ancora una volta le Pasteis de Nata, che buone!
Sabato 15 giugno
Usciamo dall’hotel prestissimo e andiamo in aeroporto per tornare a casa.
Lasciamo questa città colorata, sensuale, accogliente e vivace, ma dal fascino a volte decadente. Scrisse Pessoa “Siediti al sole. Abdica e sii re di te stesso” e questo credo riassume un po’ lo spirito e l’anima degli abitanti di questa città.
Gente, che vi devo dire? Lisbona ci resterà nel cuore. Forse torneremo per non sentirne troppo la mancanza, quindi è un arrivederci, non un addio.
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