LUNEDÌ 17 giugno 2019
La meta delle nostre vacanze quest’estate è un viaggio in Croazia con qualche puntatina nei dintorni. Dobbiamo imbarcarci questa sera ad Ancona per sbarcare domani mattina a Spalato, per cui fatte le valigie e caricata la macchina, ci mettiamo in viaggio.
La nostra nave parte alle 20, ma noi, che temiamo incidenti, rallentamenti, frequenti fermate per bagno e caffè, arriviamo al porto alle 16 ... con quattro ore d’anticipo, tutto normale, siamo fatti così, non c’è niente da fare!
Quando finalmente aprono i cancelli ci mettiamo in coda e trascorriamo un’oretta prima di riuscire a salire sulla nave. Sistemiamo la macchina e andiamo a prendere le chiavi della cabina. Per me è tutto nuovo e ho grandi aspettative.
Quando entriamo in cabina, però ci troviamo di fronte ad un loculo di neanche 3 metri per 2 con un letto a castello e un lavabo. Mamma mia, siamo senza parole, non ci sembra la cabina che avevamo prenotato, ma siccome siamo affamati e non vogliamo perderci il tramonto, chiudiamo la porta come se non fosse successo niente e andiamo verso il ristorante, sperando di non trovare l’ennesima coda.
Ah ah, che ridere, non c’è quasi nessuno, più tardi capiremo il perché. C’è un buffet piccolissimo, con solo 3/4 piatti da scegliere e ci dobbiamo anche pagare acqua e vino. Addirittura il cameriere ci rincorre per tutta la sala, perché non abbiamo lasciato la ricevuta del pagamento, quasi fossimo dei ladri. Il cibo è scadente e i vetri dei finestroni così sporchi, che fatichiamo a vedere fuori. Usciamo il più in fretta possibile e la vista del mare ci ripaga di tutti i guai.
Aspettiamo il tramonto e il sorgere della luna che è magica, passeggiamo su tutti i ponti, ritardando il più possibile il momento di andare a letto, ma siamo stanchi e allora andiamo in cabina, dove dobbiamo fare i conti con il pochissimo spazio e la difficoltà di salire sul castello. Guardo bene e mi accorgo che la moquette è sporchissima e l’oblò pieno di ragnatele, andiamo a letto pensando che il bagno è lontano, lurido e condiviso con 20 altre cabine.
MARTEDÌ 18 giugno 2019
Nonostante tutto riusciamo a dormire, ma la mattina ci alziamo prestissimo, ci laviamo “come i gatti” e andiamo a fare colazione sperando in un riscatto. Eh no, purtroppo c’è lo stesso pane della cena, secco, duro e gommoso e delle marmellatine simili a quelle che mangiavamo da bambini, veramente disgustose, il caffè poi è stantio, una via di mezzo tra l’orzo e quello avanzato la sera prima ... mi viene da piangere!
Per fortuna le operazioni di sbarco sono veloci e alle sei e tre quarti siamo già fuori dalla nave: esperienza da dimenticare!
Ci mettiamo in viaggio verso Dubrovnik, le indicazioni stradali non mancano, per cui mi rilasso e Duilio non fa fatica a districarsi per le vie attorno al Porto di Spalato. Imbocchiamo la statale che costeggia il mare e che offre scorci splendidi. Ad un certo punto la strada abbandona la costa e si addentra nell’entroterra, rocce carsiche bianche e terra rossa mista a vegetazione a macchie. Poi passiamo per un tratto pianeggiante e paludoso e incontriamo molti ambulanti che vendono frutta succhi e verdura. A Neum passiamo attraverso due dogane in corrispondenza di un minuscolo lembo di costa bosniaca. Poi proseguiamo per l’ultimo tratto in cui il traffico aumenta considerevolmente.
Capiamo di essere arrivati a Dubrovnik, quando attraversiamo lo spettacolare ponte Tudjman, primo presidente della Croazia libera, costruito dopo la guerra di fine XX secolo, per evitare di percorrere un profondissimo fiordo. È davvero imponente e sovrasta da un lato e dall’altro il mare, percorrendolo con calma ci godiamo la vista di tutte le isole e penisole.
Prima di andare a vedere quello che sarà il nostro appartamento per i prossimi tre giorni, non sappiamo resistere e facciamo una cappatina nella città vecchia dove intravediamo le imponenti mura che la circondano, subito ci vengono in mente le immagini della nostra serie televisiva preferita “Il Trono di Spade” ambientato proprio qui, ma scopriamo nostro malgrado, che girare con la macchina è un vero e proprio incubo, questa città è talmente trafficata e piena di turisti da farci scappare. Torneremo nel pomeriggio con l’autobus.
Ormai è ora di pranzo e noi, tanto per cambiare, abbiamo fame così ci fermiamo in una Konoba (osteria caratteristica). Ci sediamo all’aperto immersi in un bellissimo parco, cullati da una lieve brezza che ci fa dimenticare il caldo. Prendiamo “cozze alla Dalmata” e due calici di Prosecco bello fresco, questo è il paradiso!
Alle 14 ci incontriamo con il nostro padrone di casa, molto gentile, ma anche così chiacchierone che non vuole lasciarci andare. L’appartamento è piccolino, ma pulito e dotato di aria condizionata, ora vogliamo solo riposarci, siamo in piedi dalle cinque di questa mattina!
Dopo due ore riemergiamo, facciamo un po’ di spesa nel negozio lì vicino e torniamo alla città vecchia con l’autobus numero 6, comodo e veloce, altro che auto! Superato l’antico ponte levatoio, entriamo da Porta Pile che è la porta principale che conduce nel centro storico, siamo molto colpiti, sembra di entrare in una fortezza e, appena all'interno, ci accorgiamo delle poderose mura che la proteggono.
Proseguiamo attraversando una scalinata e un’altra grande porta e arriviamo nella via principale di Dubrovnik, lo Stradum, lastricata con lucida pietra calcarea, piena di negozi e ristoranti, ma anche di antichi palazzi. All’inizio c’è la meravigliosa fontana di S. Onofrio, talmente ricoperta di turisti che quasi non la vedo e poi chiese e palazzi antichi, ma anche negozietti e ristoranti. Cominciamo a passeggiare, Il centro storico è piccolo, si gira facilmente a piedi, ma ci regala scorci meravigliosi. Ai lati scorgiamo un fitto dedalo di stradine e scalinate, dove si respira un’atmosfera quasi mistica, rimaniamo colpiti da tanta bellezza. Scegliamo uno dei tantissimi ristoranti che occupano ogni centimetro quadrato di strada e mangiamo un’ottima e abbondante grigliata di pesce, coccolati da un cameriere veramente gentile e che parla un po’ di italiano.
Dopo cena continuiamo a passeggiare ed entriamo nel Palazzo dei Rettori, uno degli edifici più belli ed eleganti, è il palazzo dell'antico rettore della città, mi ricorda un po’ Palazzo ducale di Venezia: granito e marmo stupendo! Lo scalone che porta al piano superiore poi è elegante e bellissimo.
All’uscita attraversiamo porta Ploce e arriviamo nel grazioso porticciolo turistico, incastonato tra le acque turchesi e le mura della vecchia città. Respiriamo aria di mare ed è veramente piacevole passeggiare tra banchine, barche a motore, kayak, bar e ristoranti, godendo di stupendi panorami sulla città, sul mare e sulle isole.
Facciamo ancora due passi sullo Stradum, mentre si accendono le luci e la pavimentazione diventa ancora più lucida, poi ce ne andiamo a dormire
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