Le “patate in tecia” sono un contorno diffusissimo a Trieste e molto gettonato a casa mia.
Piatto di origine povera, in passato le patate in tecia venivano cotte spesso usando lo strutto al posto dell’olio e ripassate in una padella di ferro, proprio per favorire la formazione della crosticina: con le moderne padelle antiaderenti si può ottenere lo stesso risultato mescolando le patate un po’ meno spesso, per far in modo che si attacchino un pochino al fondo, ma stando attenti che non si brucino. Questa è la ricetta di mia suocera, molto simile a quella che faceva anche mia madre. In alcuni ristoranti e famiglie triestine si usa aggiungere in cottura della pancetta affumicata. Vedete voi, sicuramente molto buono, ma non mi sembrerebbe lo stesso piatto.
Ingredienti
1 Kg di patate
1-2 cipolle
2/3 cucchiai di di olio e.v. o. (o l’equivalente di strutto)
1 mestolo di brodo, sale e pepe.
Preparazione
Lessare le patate con la buccia e, una volta intiepidite, pelarle e tagliarle in pezzi. Quindi, in una padella capiente, far soffriggere nell’olio o nello strutto, la cipolla affettata finemente; non appena questa sarà dorata, unire le patate, sale e pepe e un mestolo di brodo. A questo punto schiacciare le patate contro il fondo della tecia con l’aiuto di un cucchiaio di legno o di una forchetta, quindi lasciare che arrostiscano a fuoco lento fino a che si formi sul fondo una crosticina dorata. Poi voltarle e friggerle dall’altro lato.
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